“L’architettura è un cristallo” scriveva Gio Ponti nel 1957. Perché gli architetti non solo progettano ma scrivono. Soprattutto il grande architetto milanese: si contano,infatti, duemila e cinquecento lettere scritte (e altrettante disegnate), numerosi saggi, articoli su quotidiani (Corriere della Sera), su riviste (la “sua” Domus che fonda nel 1928), e molti libri.

Come Amate l’architettura che Stefano Boeri ha letto sabato 19 novembre, davanti a un numeroso pubblico che ha letteralmente “occupato” la Sala Bertarelli del Castelo Sforzesco. L’occasione: il secondo appuntamento organizzato da Interni per la manifestazione milanese di Book City, e intitolato “L’architetto legge l’architetto”.

Boeri ha parlato della generosità letteraria di Gio Ponti, organizzando le letture in sezioni. Così è partito leggendo alcune pagine che presentano l’architettura in modo lirico, per poi passare a riflessioni sul rapporto con Milano, per finire con il Ponti critico dell’architettura e grande promotore di architetti. Fil rouge delle letture, la grande chiarezza di stile, la forza delle idee per “regalare progetti” sempre nuovi e promuovere la creatività del Made in Italy.

Ma Boeri ha anche svelato un Ponti segreto, “notturno”, quando durante l’oscuramento di guerra, pensava: “di giorno in città la folla e l’attività ci distolgono dal guardare l’architettura…di notte, il silenzio, la solitudine, le finestre chiuse…rendono all’architettura tutta la sua bellezza: vive lei sola: il suo silenzio è un canto… e l’architetura trionfa, isolata, sola, silente”.

Testo e foto di Laura Ragazzola

https://www.internimagazine.it/newsnativa/larchitetto-legge-larchitetto/

gallery gallery
Michelangelo Giombini (redazione di Interni) introduce la lettura di Stefano Boeri.
gallery gallery
Stefano Boeri.
gallery gallery
Copie del volume "Amate l'architettura" di Gio Ponti.