La personale dedicata al designer italiano celebra la forma come ispiratrice di emozioni attraverso i suoi disegni. Da vedere allo spazio milanese Pianca & Partners fino al 30 luglio

Orme è la personale dedicata a Simone Bonanni che inaugura il 18 maggio (fino al 30 luglio). Seconda di una serie di esposizioni ospitate presso lo spazio milanese Pianca & Partners, la mostra coincide con i primi cinque anni di carriera del trentunenne designer diplomato allo IED Istituto Europeo di Design (Milano) e formatosi nello studio olandese di Marcel Wanders, che ha già all’attivo collaborazioni con marchi come Alessi, Moooi, MDF Italia, Fiam, Falper, Mingardo e molti altri. Lo spazio di un lustro rappresentato in una serie di disegni in grande formato intesi come dei solchi, dei tratti ricalcati dall’andirivieni tra pensieri e ricordi.

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Orme è prima di tutto una raccolta di emozioni, attraverso 10 raffigurazioni in tecnica mista, accompagnate da oggetti e scritti evocativi trattati come Haiku, le brevi poesie della tradizione giapponese, curata dall’architetto Massimo De Conti. È la visualizzazione grafica tanto spontanea quanto priva di schemi di una ricerca interiore, nella quale quel che conta maggiormente è la sfera della percezione.

“Quello che sorprende di Simone Bonanni è il suo immaginario poetico intimo. Questi disegni non sono altro che la trasposizione di pensieri, sentimenti, esperienze pregresse; la genesi, spesso irrazionale e inconsapevole, talvolta anche fine a se stessa, di quelle che evolveranno in forme di design, afferma il curatore De Conti.

Come la ricerca sui mosaici tipici della zona friulana tra Spilimbergo e Udine, terra di origine del designer, riportata su un piatto realizzato con gli artigiani mosaicisti Carraro Chabarik; il ricordo di un abbraccio familiare che si ritrova nella foggia avvolgente di una poltrona, la memoria di un gioco di infanzia si concretizza invece in un tavolino di terracotta (entrambi disegnati per Moooi), e così via, con questo modus operandi che diventa prassi.

Acquerelli, pantoni, matite, grafiche divengono, curve, sfumature, materia mirando a suscitare una sensazione precisa, lasciando però che essa maturi nell’interpretazione di chi guarda. Un processo non calcolato nel quale la forma è diretta – quasi mera – conseguenza. Progettare ha a che fare innanzitutto con la comprensione e l’ascolto, afferma Bonanni, il quale insegna Product Design agli studenti del corso triennale e del master allo IED Istituto Europeo di Design.

In occasione della personale viene presentata la sua nuova collezione notte disegnata per Pianca, composta da letto e cassettiere. Il letto Domenica è un invito all’ozio, a un abbraccio materico in cui un’unica linea continua dà origine a una silhouette organica e sinuosa, mentre i complementi Kyoto racchiudono all’interno di una cornice rigorosa i cassetti e il top col vassoio, dando origine a una nicchia privata.

“Con il tempo ho spostato il focus del mio lavoro dal disegno tecnico dell’oggetto alla progettazione dell’emozione che questo può suscitare, spiega Bonanni. Per questo Orme è un percorso che va guardato dal visitatore in maniera assolutamente soggettiva.