La rassegna torna sulle Dolomiti Ampezzane fino al 3 novembre con la mostra I giardini di Artemide che include gli interventi di Margherita Morgantin, Italo Zuffi, T-yong Chung

La mostra è allestita nel primo tratto del sentiero di Pian de ra Spines, nei pressi di Fiames, caratterizzato dalla presenza di boschi e dalle sinuosità del letto del fiume Boite, mentre nella seconda parte del sentiero è possibile ammirare le opere permanenti realizzate per l’edizione 2021 da Benni Bosetto, Cuoghi Corsello, Dado e Maurizio Mercuri. Il titolo della mostra rimanda a una guida letteraria per escursionisti scritta dal poeta e scalatore Giovanni Cenacchi che ha descritto le peculiarità del territorio: “Lo spazio dei boschi di fondovalle e delle selve alle pendici delle grandi pareti è un regno delle linee curve. Sul trono di questo regno gli antichi Greci posero la dea Artemide, figlia semprevergine di Zeus e di Leto, divinità dei monti e dei boschi in cui amava scorrazzare senza sosta con arco, faretra e un corteo di ninfe e fanciulle di nove anni di età, le arktoi (orse)”.

Il rapporto tra uomo e natura

I Giardini di Artemide stimola la percezione del rapporto tra uomo e natura ispirato al sentire del mondo greco, consacrando ad Artemide una porzione del territorio dolomitico e marcandone la presenza attraverso le opere degli artisti coinvolti. Il sentiero di Pian de ra Spines, interpretato dal punto di vista artistico, si trasforma idealmente nel Regno di Artemide. Inoltre, gli antichi greci identificavano Artemide nella Luna, rintracciando l’influenza della dea nel proliferare di tutte quelle forme di vita su cui poteva riflettersi l’attività lunare.

Diverse chiavi di lettura

L’allestimento delle opere di Margherita Morgantin, Italo Zuffi e T-yong Chung modifica, seppur lievemente, l’ambiente naturale trasformando una parte del sentiero in un giardino ideale: le opere possono essere lette nella propria valenza estetica e funzionale, acquisire valore di offerte disinteressate alla natura o manifestarsi quali tangibili presenze del passaggio di Artemide.

Perdersi nel paesaggio

Non esiste una natura benevola o malevola: la natura esercita la propria funzione indipendentemente dalla volontà umana, non può essere dominata e l’uomo deve adattarsi e accettare il proprio stato di transitorietà. Nella natura fluisce sempre una forza vitale, poiché il fine è l’affermazione della vita stessa: alla morte segue la nascita (e viceversa). Non a caso Artemide è protettrice degli animali selvatici e della caccia, e attrae il visitatore nel proprio giardino dolomitico in Pian de ra Spines, spingendolo a perdersi nel paesaggio per poter percepire quella forza vitale, eterna che i Greci proiettavano nell’ambiente, ai loro occhi realmente popolato da entità spirituali. Le opere che compongono la mostra sono fruibili liberamente lungo il sentiero di Pian de ra Spines in modo permanente.

Dal Veneto alla Lombardia

Quest’anno Sentieri d’arte espande il suo raggio d’azione dal Veneto alla Lombardia con una seconda esposizione, Polline, in Valle Intelvi sulle Prealpi lombarde, che vedrà gli interventi site-specific di Simone Berti, Caretto/Spagna, Jonathan Vivacqua (settembre-novembre 2022). Le due mostre nascono in differenti ambiti geografici, storici e naturalistici, accomunate dall’intento di realizzare percorsi artistici organici integrati al paesaggio che dialogano con le istanze culturali del territorio.

Per saperne di più: museo@regole.it – associazione-controcorrente-arte.it - +39 0436 866222.