Il numero di Interni maggio è in edicola con allegato Annual Contract 2021

Il design italiano viaggia nel mondo. Anche nelle condizioni più avverse, come quelle dettate dalla pandemia e dalle restrizioni che non devono necessariamente tradursi in un vuoto di progetto e comunicazione. È quanto emerge dall’inchiesta sull’export proposta in questo numero e svolta con l’ausilio di aziende d’eccellenza del made in Italy, presenti capillarmente worldwide. Il risultato dell’indagine è migliore di quanto avremmo immaginato un anno fa, dopo il blocco della produzione avvenuto a marzo 2020 in fase di emergenza sanitaria. Il mercato ora è ripartito, trainato dalla Cina e dall’Oriente.

E ad avere fatto la differenza è proprio il saper fare del Made in Italy, tra ricerca, innovazione, qualità e capacità di realizzare progetti site specific rispondenti a esigenze differenti per Paesi e latitudini. Di opere custom-made, tra grande cura sartoriale e straordinario savoir-faire italiano, raccontiamo anche nella sezione dedicata alle architetture, selezionate espressamente per questo tema. Dal Giappone alla Francia, dalla Sicilia al Nord Italia, tutte votate a valorizzare un benessere dell’abitare personalizzato o un ideale bien-être estetico negli spazi pubblici, strettamente interconnesso con i segreti dei materiali e delle culture dei luoghi con cui essi dialogano. D’altronde l’abbattimento degli steccati come espressione di un pensiero interdisciplinare è anche il manifesto del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia che inaugura questo mese, in quale formula siamo in attesa di saperlo.

Roots and routes