Stratificazioni materiche nella mostra dell’artista friulano a Palazzo Morando a Milano

“L’Homo Faber non è virtuosismo, ma ha la capacità di usare materiali da sempre noti e reinterpretarli per indagare il rapporto tra colore e materia, tra bi e tridimensione che attraversa l'arte fin dalla sua origine. Siamo di fronte a un nuovo Caravaggio?” così il curatore Sabino Maria Frassà introduce al lavoro “Ritmo” di Stefano Cescon, in mostra da venerdì 15 settembre fino al 19 novembre a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine Milano, via Sant’Andrea 6 (da venerdì a domenica / orario 9.30 - 17.30 (ultimo ingresso 17) / ingresso gratuito.

Pigmenti e cera d’api

Stefano Cescon ha iniziato il suo percorso nella pittura, indagando la luce e gli equilibri cromatici. L’interesse per il colore e l’esigenza di esplorare gli aspetti materici dell’opera l’hanno poi condotto a elaborare una particolare tecnica per cui combina pigmenti con la la cera d’api e lapislazzuli, realizzando quadri-scultura in cui forte e centrale è l’elemento della stratificazione. La mostra “Ritmo”, a cura di Sabino Maria Frassà, nasce dalla collaborazione tra Comune di Milano e Cramum, progetto non profit dedicato ai nuovi talenti dell’arte contemporanea.

Esplorare il blu

Ogni anno, dal 2013, viene indetto il Premio Cramum con l’obiettivo di sostenere le eccellenze artistiche in Italia e all’estero attraverso mostre e collaborazioni di fama internazionale. Stefano Cescon (Pordenone, 1989), artista veneto d’adozione e di formazione, vince nel 2021 l’ottava edizione del Premio con una delle prime opere tratte dal ciclo Honey Box. Per la mostra “Ritmo” ha realizzato dieci opere tratte dal nuovo e inedito ciclo Oltremare, tra cui una grande installazione site-specific Oltremare - Morando che completa la riflessione dell'artista su uno dei colori più amati nella storia dell'arte, il blu.

Una voce unica

L’evoluzione della ricerca porta Stefano Cescon a utilizzare casseforme di vetro al posto dell’alluminio per controllare la singola stratificazione di colore e il processo creativo, rispetto alle stratificazioni precedenti che avvenivano al buio. Quasi a dimostrare di voler dominare e determinare il suo nuovo colore e far risuonare la sua voce unica. Nella mostra “Ritmo”, quello che più affascina è l’indagine dell’essenza materica e profonda del colore, fluido, sfumato e quasi “ovattato” a cavallo tra pittura, scultura.

Tutte le foto: ©Francesca Piovesan e ©Giulia Nelli, Courtesy l'artista, Cramum, Palazzo Morando