Ci sono tante storie da raccontare sull’azienda Vitra e, al Vitra Campus di Weil am Rhein, si possono fare tantissime scoperte.
È qui che Frank Gehry ha realizzato il suo primo edificio all’esterno degli Stati Uniti: il Vitra Design Museum. La stazione dei vigili del fuoco (Fire Station) è stata la primissima opera edificata da Zaha Hadid.
Qui si trovano una rarissima stazione di rifornimento (Petrol Station) progettata da Jean Prouvé e l’iconica VitraHaus, un assemblaggio di dodici elementi a forma di casa tra loro impilati, ideato dagli architetti Herzog & de Meuron. Lo scorso anno, con l’inaugurazione del loro nuovo Schaudepot, la grande collezione di mobili del Vitra Design Museum è stata resa accessibile al pubblico.
Queste e tante altre storie sono state raccontate per la prima volta in una vasta mostra tenutasi nel 2014 presso il Philadelphia Museum of Art (Stati Uniti).
Project Vitra – Design, Architecture, Communications (1950–2017) è una versione ampliata di quell’esposizione.
La mostra guida i visitatori attraverso i primi anni dell’impresa a conduzione familiare, offre approfondimenti sulle origini di Vitra come azienda del settore dell’arredo di negozi (il nome Vitra deriva dalla parola ‘vetrina’) e descrive come l’incontro tra Willi ed Erika Fehlbaum e Charles e Ray Eames nel 1957 abbia dato vita a una partnership pionieristica.
L’esposizione illustra il processo concettuale che sta alla base dell’esclusivo complesso architettonico realizzato presso il Vitra Campus e lo sviluppo della Vitra Home Collection.
Vitra produce classici mobili di design ma crea costantemente nuovi prodotti in collaborazione con designer del calibro di Antonio Citterio, Jasper Morrison, Hella Jongerius o i fratelli Ronan ed Erwan Bouroullec.
Le varie categorie tematiche della mostra includono architettura, comunicazione, concept (Home, Office, Public, Retail), prodotti classici, design contemporaneo, Vitra Edition, Vitra Design Museum e Vitra Schaudepot.
Combinando una varietà di media, questa rassegna rispecchia inoltre il carattere progettuale dell’azienda attraverso la sua struttura compositiva: un collage vivente di prodotti e oggetti, materiali storici, fotografie, disegni, grafica, filmati e modelli.