Chi è Riken Yamamoto, l'architetto vincitore del Pritzker Prize 2024?
Al centro del suo modo di progettare c'è l'interesse per la comunità, intesa come groviglio di relazioni umane e interconnessioni da mantenere vive anche attraverso l'architettura. Il costruire sociale di Riken Yamamoto trova massima espressione nell'interazione tra vicini di casa, un prezioso valore che spinge l'architetto a realizzare edifici che sfruttino lo spazio di 'confine', ovvero quel non-limite tra privacy e non privacy che fa di una comunità una risorsa, e che il vivere contemporaneo nel nome di una fittizia libertà sta invece ispessendo sempre più.
Gli edifici di Riken Yamamoto ragionano dunque con spazi che intrecciano la vita privata e quella pubblica, incorporando elementi relazionali che tendono a eliminare le distanze e debellare l'isolamento, immensa piaga della società odieran.
Emblematico, è il progetto realizzato per Pangyo Housing (Seongnam, Repubblica di Corea 2010), un complesso di nove blocchi residenziali in cui i volumi trasparenti del piano terra catalizzano l'interconnessione tra vicini. Ha dedicato nel caso di questo edificio una terrazza comune al secondo piano completa di spazi di ritrovo, campi da gioco, giardini e ponti che collegano un blocco abitativo all'altro.
Concentrato quindi sulla ricerca di un'idea globale di casa, Yamamoto ha ragionato durante la sua carriera architettonica sull'unione di diverse forme di abitare tra cui la tradizionale machiya giapponese e gli oikos greci che, ancora una volta, ponevano al centro la relazione con la città.
“Una delle cose di cui abbiamo maggiormente bisogno nel futuro delle città è creare condizioni attraverso l’architettura che moltiplichino le opportunità di incontro e interazione delle persone. Sfumando attentamente il confine tra pubblico e privato, Yamamoto contribuisce positivamente oltre il compito di abilitare la comunità”, spiega Alejandro Aravena, presidente della giuria e vincitore del Premio Pritzker 2016. “È un architetto rassicurante che porta dignità nella vita di tutti i giorni. La normalità diventa straordinaria. La calma porta allo splendore.”