A Palazzo Farnese tornano a splendere il camino e le statue allegoriche del Salone d’Ercole, grazie all'azienda friulana e a Fondaco Italia

Nell’ambito della conservazione, un posto di rilievo spetta all’attività di restauro dei beni culturali, pubblici e privati. La conservazione delle bellezze naturali e del patrimonio artistico, storico e culturale, è un’esigenza irrinunciabile in un paese come l'Italia, che annovera sul suo territorio un patrimonio prezioso e importante per tutta la cultura occidentale. Tutela, conservazione e valorizzazione sono le tre fasi fondamentali che giudano una corretta gestione dei beni culturali. In questa direzione si orienta la scelta di Palazzetti Spa che, con il progetto La cornice del Tempo - curiamo il passato per dare bellezza al futuro, in collaborazione con Fondaco Italia, ha presentato il restauro conservativo e la valorizzazione del camino e delle statue allegoriche del Salone d'Ercole a Palazzo Farnese a Roma. Un viaggio iniziato ormai anni fa a Venezia a Palazzo Ducale e proseguito a Torino a Palazzo Reale.

Capolavoro del Vignola

Palazzo Farnese, tra i più bei palazzi rinascimentali romani, oggi sede dell'Ambasciata di Francia in Italia, ospita la sala di Ercole che accoglie un camino monumentale, uno dei tesori dell’intero complesso. Progettato e fatto realizzare da Vignola, con pietre ormai introvabili (marmi di riutilizzo delle case patrizie provenienti dalle varie regioni dell’impero mixate tra loro): “la composizione rispecchia oltre un millennio di storia, di contatti con paesi e culture diverse che hanno saputo dialogare tra loro contaminandosi e rafforzandosi a vicenda”, ha scritto nel suo messaggio Ruben Palazzetti, presidente di Palazzetti Spa.

Un camino alto quattro metri

Due mesi di lavoro dei restauratori di Consorzio Pragma hanno ridato nuova luce al camino e alle statue dell’Abbondanza e della Carità del Salone d’Ercole. Il camino, alto circa quattro metri e cinquanta, è fiancheggiato da due figure inguainate, l’opera scultorea è composta da una decina di varietà di marmi policromi. Il tutto è coronato da due putti che reggono lo stemma di Ranuccio Farnese. Le incrostazioni, molto apprezzate dal Vignola, rimandano alla tecnica artigianale marmorea italiana e romana che torna di moda nel Cinquecento. Il gioco tra le forme organiche del corpo delle figure femminili o delle conchiglie di nautilus, e quelle rette e strutturanti, consente di conferire un certo ritmo all’opera. Il colore stesso dei marmi crea questo movimento, le loro venature o la loro profondità mettono in risalto ogni elemento.

Un messaggio a tutti gli uomini

“Il restauro a Palazzo Farnese, uno dei più bei palazzi rinascimentali di Roma, è per noi simbolo di una corrispondenza di spiriti e intenti”, ha proseguito nel suo messaggio Ruben Palazzetti. “Essere qui oggi ha un profondo significato: l'impegno nel restauro di questo camino monumentale è tappa importante nel cammino di tutela del patrimonio artistico italiano, parte integrante della nostra storia di imprenditori. Un intervento che ci lega in modo particolare alla Francia, paese che in questo palazzo ha trovato la sua casa oltreconfine, nella consapevole responsabilità che questi capolavori, frutto della saggezza eterna dell’arte, possano portare sempre il loro messaggio, con voce nitida e forte, all’uomo di oggi e di domani.”

Testimone della storia

“Il camino si impone come un testimone monumentale dell’arte del suo tempo. Voglio ringraziare lo sponsor, il Gruppo Palazzetti, e Fondaco Italia, che intervengono in un momento di grande cooperazione tra Francia e Italia per la protezione del nostro patrimonio”, ha dichiarato Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia.

Un’imprenditorialità illuminata

“Siamo grati all’Ambasciatore Christian Masset e a tutti i suoi collaboratori per aver reso possibile questo progetto”, sono le parole di Enrico Bressan Presidente di Fondaco Italia. “Realizzare questo restauro grazie a Palazzetti è motivo di grande soddisfazione per noi a dimostrazione di un’imprenditorialità illuminata che fa della cura del patrimonio artistico una parte integrante della propria attività aziendale. Questa è la forma autentica e concreta di responsabilità sociale d’impresa, di sostenibilità nei riguardi dell’arte, un gesto d’amore per rendere, con un gioco di parole, ancor più bella la bellezza”.

Photo: Ilaria Zago