La mostra di Fulvio Morella, Romanitas, approda a Roma con un'opera inedita dedicata al Pantheon, presso Gaggenau DesignElementi

La personale di Fulvio Morella, Romanitas, è la prima mostra del ciclo Scripta? curata da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e presentata a Roma presso Gaggenau DesignElementi (Lungotevere de’ Cenci, 4) fino al 31 luglio. Una riflessione dell'artista sul futuro dell'esistenza umana e, con l'opera inedita Oculus, Morella aggiunge un ulteriore tassello al suo progetto. L'intento è quello di dirigere il nostro sguardo altrove, guardando oltre le apparenze.

Una calcografia in oro zecchino

Prodotta in edizione limitata e impreziosita da un inserto centrale in oro zecchino, Oculus è una calcografia dedicata al Pantheon, arricchita da una scritta in braille (tradotta in francese, inglese e italiano) che recita “Non sempre gli occhi chiusi dormono, non sempre gli occhi aperti vedono”.

Omaggio al genio umano

Come spiega Sabino Maria Frassà, curatore della mostra: "Fulvio Morella è riuscito a realizzare un’opera che integra la vista con il tatto per raccontare l'ineguagliabile Pantheon, il monumento che da millenni mette in contatto l'essere umano con il cielo. L'artista, in modo coerente alla sua visione dell'eterno ritorno, rende così omaggio al genio umano che nella Città Eterna ha trovato la sua massima espressione".

Oculus fonte di luce

Il Pantheon è un luogo simbolo che torna spesso nell'arte di Morella, che già gli aveva dedicato la prima delle opere del ciclo Blind Wood. Ciò che rende unico questo monumento è proprio l’oculus di 9 metri posto al centro della volta (e nell'opera Oculus reso ancor più visibile dall'inserto in oro): non solo è l’unica fonte di luce, ma costituisce anche un calendario e strumento astronomico: nelle diverse stagioni, i raggi del sole raggiungono specifiche porzioni dell’edificio, tracciando gli equinozi e i solstizi. Inoltre, la volta riproduce un sistema eliocentrico dove il sole è costituito proprio dall’oculus centrale. Il motivo a cassettoni, disposti secondo cinque cerchi concentrici, rappresenta i pianeti allora conosciuti e visibili (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno).

Esperienza multisensoriale

La vera sfida che Morella propone è di non fermarci alla superficie delle opere, abbracciando un’esperienza multisensoriale che permetta di scoprire cosa si cela “oltre al sipario”; lui stesso afferma: “Anche nei momenti più bui dobbiamo ricordarci che l’essere umano tante volte è stato in grado di mostrare tutto il proprio genio nel vedere oltre alle apparenze. L’oculus del Pantheon è una finestra verso l’infinito ed è per me oggi metafora della possibilità e necessità di vedere oltre i nostri occhi, di essere al di là e a prescindere dai nostri limiti".

Le visite, aperte al pubblico sono solo su appuntamento: gaggenau.roma@designelementi.it
telefono 0639743229, mobile 3711733120.

Photo credits: ©Francesca Piovesan - Courtesy Fulvio Morella, Gaggenau e Cramum