Dal restyling della caffetteria alla mostra di Barbara Probst fino alle ‘foto dal finestrino’ di Ettore Sottsass, è una Triennale sempre più sostenibile che rinnova l’attenzione riservata alla fotografia

Sono due le nuove mostre fotografiche proposte da Triennale Milano: Barbara Probst. Poesia e verità incentrata sul tema della visione e della percezione individuale e soggettiva della realtà e Ettore Sottsass. Foto dal finestrino che celebra il legame del poliedrico progettista con la fotografia.

Ma non solo, è stato inaugurato, in una veste verde e luminosa rinnovata, il Caffè Triennale e il nuovo spazio espositivo che accoglie. L’intervento curato da Luca Cipelletti ha liberato lo spazio centrale della caffetteria, così da valorizzare l’asse prospettico dall’ingresso e rendere immediatamente visibili le grandi vetrate che affacciano sul Parco Sempione.

Caffè Triennale

Il progetto di rinnovo della caffetteria, realizzato dall’architetto Luca Cipelletti, segue principi di sostenibilità e di efficientamento energetico e dà un ruolo centrale alla luce e al verde, grazie alla presenza di grandi piante. Il bancone, spostato sul lato corto dello spazio dove si trova la cucina, è stato riprogettato da Lavazza coinvolgendo l’illustratrice e graphic designer Raikhan Musrepova, mentre lo spazio centrale verrà utilizzato per accogliere una serie di installazioni temporanee dedicate alla natura. La prima opera esposta è GL 03 di Andrea Branzi, parte della collezione Grandi Legni, edita da Design Gallery Milano & Galleria Nilufar.

Leggi anche: i Grandi Legni di Branzi sono in mostra da Nilufar Depot

L’interior design

Lilluminazione è firmata Artemide con le lampade modulari Alphabet of Light e Gople, dotate tecnologia brevettata di luce colorata RWB che favorisce la crescita delle piante, entrambe ideate da BIG (Bjarke Ingels Group). I tavoli sono stati disegnati ad hoc da Giulio Iacchetti, mentre le sedute sono di Molteni.

Ettore Sottsass. Foto dal finestrino

La mostra Ettore Sottsass. Foto dal finestrino, ideata in collaborazione con Studio Sottsass su progetto di allestimento di Christoph Radl, visitabile fino al 22 maggio 2022 a ingresso libero, riunisce 26 scatti fotografici, associati ad altrettanti brevi testi, che Ettore Sottsass aveva realizzato tra il 2004 e il 2006 e pubblicato su Domus. Realizzate da Sottsass nei suoi viaggi in giro per il mondo, le instantanee sono accompagnate da riflessioni che riguardano la progettazione, l’architettura, l’urbanistica, ma anche memorie di viaggio e pensieri sul presente.

Un atlante di corrispondenze e coincidenze

“Quando nel 2004 divenni direttore di Domus chiesi a Ettore Sottsass di scrivere, per ogni numero della rivista, un editoriale che rappresentasse la sua visione del mondo” spiega Stefano Boeri, presidente di Triennale Milan. “Ettore preferì cominciare a mandarci delle cartoline o, come preferiva chiamarle, delle Foto dal finestrino: immagini a tutta pagina, con un breve testo scritto a macchina con la sua Olivetti Valentine. Porzioni di mondo e pensieri che Ettore recuperava dal suo enorme archivio di luoghi visitati con Barbara Radice, sparsi sulla superficie del pianeta. Le 26 istantanee di pensiero visivo che oggi ripresentiamo in Triennale sono uno straordinario atlante di corrispondenze e coincidenze tra luoghi, sensazioni vissute e pensieri. Fili tesi tra il mondo dei luoghi abitati e il mondo interiore di un grande e inarrivabile artista”.

Nel 2009 il progetto è stato riunito in un volume edito da Adelphi nella collana Biblioteca minima.

Leggi anche: il libro Di chi sono le case vuote? di Ettore Sottsass

Istantanee di viaggio scattate con una vecchia Leica M6

Dall’India all’Iran, da Bali a Hong Kong, ma anche Milano, Catania, Ponza: Foto dal finestrino è una raccolta di istantanee – a colori e in bianco e nero – scattate con una vecchia Leica M6 che Sottsass portava sempre con sé durante i suoi viaggi. Questa successione di fotografie lascia emergere lo sguardo di Sottsass sulla realtà che lo circonda e la sua straordinaria capacità di combinare parole e immagini con la massima libertà, costruendo una narrazione personale proprio a partire dallo scarto che le separa. Sottsass coglie realtà nascoste, che nessun altro ha saputo vedere, e che lui ci restituisce in modo essenziale e immediato.

Leggi anche: Casa Lana di Sottsass ricostruita in Triennale

Barbara Probst. Poesia e verità 

La mostra Barbara Probst. Poesia e verità, esposta fino al 22 maggio 2022, raccoglie una selezione di 24 opere, per un totale di 91 immagini, che includono ritratti, still life, nudi, scatti urbani, fotografie di moda e di reportage, tutti generi che l’artista tedesca esplora alternando l’uso del bianco e nero al colore. 

Composizioni di fotografie scattate da varie angolazioni

Le opere di Barbara Probst sono composte da un gruppo di fotografie che sembrano cristallizzare l’attimo da diverse visioni e prospettive. Le immagini associate ritraggono lo stesso soggetto, nello stesso istante ma, con un sistema radiocomandato, l’artista fa scattare simultaneamente gli otturatori di diverse telecamere, ritraendolo da varie angolazioni e distanze.

Il ruolo del fotografo e quello dell’osservatore

L’istante si frammenta e si dilata, moltiplicando i punti di vista e interrogando il ruolo del fotografo e quello dell’osservatore. Emergono così tutte le ambiguità della fotografia, medium della parzialità per eccellenza.

Leggi anche: la mostra di Raymond Depardon in Triennale

La fotografia al centro della Triennale

“In questi anni abbiamo dato una rinnovata centralità alla fotografia nella programmazione di Triennale Milano, presentando il lavoro di giovani talenti come di autori affermati” spiega Boeri. La personale che dedichiamo a Barbara Probst si iscrive in un percorso di analisi sulla fotografia quale strumento per mettere in atto un processo critico e una visione”.

Leggi anche: il doppio omaggio a Gastel della Triennale

Incassi a sostegno dei profughi ucraini

La totalità degli incassi della mostra di Barbara Probst. Poesia e verità sarà devoluta al fondo Milano Aiuta, destinato all’accoglienza e al sostegno dei profughi ucraini, promosso dal Comune di Milano in collaborazione con Fondazione di Comunità Milano.