“A cosa mi ispiro? Alla luce. La luce è determinante per le forme, per gli oggetti, per un’ambientazione totale. La luce va e non ha dimensione, e si può viaggiare molto lontano”. Così Nanda Vigo era solita raccontare la sua poetica. Nel corso della sua carriera artistica ha esplorato, attraverso ogni opera, il conflitto-armonia tra luce, spazio e tempo. Architetto, designer, artista, figura poliedrica aperta alla sperimentazione, ha focalizzato le sue attività creative sui temi della luce materia/non-materia, del colore, della generazione dello spazio attraverso la sua immaterialità. La luce è protagonista del suo design innovativo. Come ebbe a dire lei stessa: “Quando avevo sette anni, ho capito per la prima volta cos'era la bellezza guardando la Casa del Fascio di Giuseppe Terragni. Quella bellezza era per me data dalla luce, che giocava con le forme e modificava addirittura l'architettura nel corso della giornata! Per questo motivo ho deciso di disegnare e inventare lampade.”