Milano Van Gogh: Immersive Experience è la mostra che coinvolge il visitatore con un percorso interattivo ad alto tasso esperienziale

Van Gogh Experience: è sufficiente il nome per rendere l’idea di quello che è Van Gogh: The Immersive Experience a Milano, l’attesissima mostra che mixa digitale e fisico grazie allo strumento del video-mapping. Noi ci siamo stati, in anteprima, e vi raccontiamo tutto quello che c'è da sapere per visitarla al meglio.

Cos'è Van Gogh: The Immersive Experience

Chiariamo subito che, decidendo di visitare Van Gogh: The Immersive Experience si sta scegliendo di immergersi in una dimensione parallela al mondo reale, in cui le celeberrime opere d'arte dell'artista olandese rappresentano solo la fase di decollo dell'intero viaggio. Quindi: mostra d'arte, sì, ma anche qualcosa in più.

Adatta a grandi, piccini, esperti d'arte o anche solo appassionati di emozioni, Van Gogh: The Immersive Experience - a Milano dal 1 giugno fino al prossimo dicembre 2023 - è una esperienza totalizzante che risponde alla categoria editoriale dell''edutainment', ovvero quel tipo di contenuti multimediali volti sia a intrattenere sia a istruire il fruitore.

Qui, gli occhi osservano, la ratio registra e la mente prende il volo. Passare dalla fase di osservazione a quella di immaginazione è immediato e inevitabile.

Van Gogh: The Immersive Experience come visitarla

Con un percorso interattivo pensato per lasciare che il visitatore si immerga tra le celebri opere di Vincent Van Gogh, la mostra è organizzata in sale che alternano stanze meramente espositive a spazi interattivi in cui ci si trova avvolti da petali di mandorlo fluttuanti e incisioni giapponesi danzanti, dalle pareti al terreno. Staccare la mente e lo smartphone (quest'ultimo solo dopo aver scattato qualche - dovuta - foto per i social) è il modo migliore per goderne: lasciarsi travolgere e stare al gioco della dilatazione spazio-tempo.

Tra le più belle, la stanza dedicata al Giapponismo (posizionata poco più avanti dell'avvio del percorso) e quella che racconta l'intera vita e visione dell'artista, anche qui, in un mix di immagini vive e dinamiche, tra petali di girasole e treni sfreccianti.

Da non perdere, anche la riproduzione della familiare opera 'La Camera di Vincent ad Arles' e due spazi conclusivi dedicati, rispettivamente, alla visione di un filmato che riproduce la giornata tipo di Van Gogh in realtà aumentata, da fruire individualmente per mezzo di maschera e cuffie, e a un'area di disegno per i bambini (e non solo) che potranno poi vedere proiettata la propria opera sul muro dello spazio.

Quanto dura Van Gogh: The Immersive Experience

Per visitare l'intera mostra, tra il succedersi di pennellate, disegni e dipinti dinamici, sono necessari circa 40 minuti.

Van Gogh: The Immersive Experience a Milano: perché vederla

La mostra ha già fatto il giro del mondo, ma è la prima volta che giunge in Italia in questo formato. Era stata allestita a Napoli, nel 2017, ma in una versione molto più ridotta. Dopo il successo riscontrato a livello internazionale, con oltre 5.000.000 di visitatori, Exhibition Hub, specializzata nella progettazione e produzione di mostre multimediali immersive, insieme con Fever Up, piattaforma leader per l’intrattenimento dal vivo, portano il format a Lampo Scalo Farini.

Per l’arrivo in Italia, l’esposizione è stata completamente rinnovata nella proposta tecnologica; in un connubio tra arte digitale, contenuti educativi e nuove esperienze di realtà virtuale, offre un’avventura immersiva e iper instagrammabile: 60 proiettori animeranno 350 capolavori di Van Gogh visibili a 360° su una superficie di 2000 metri quadrati tra pavimento, pareti e soffitto.

Abbiamo intervistato Mario Iacampo, ceo e direttore creativo di Exhibition Hub che ha organizzato la mostra insieme con Fever Up, per capire perché e come questo nuovo formato espositivo piace così tanto.

Qual è la differenza tra una mostra tradizionale e una 'immersive experience'?

Mario Icampo: "Sono due prodotti diversi: importanti allo stesso modo, ma differenti nel tipo di emozione suscitata. Nella mostra tradizionale, l'emozione deriva dall'incredulità di stare accanto a un'opera originale, in una mostra immersiviva invece l'emozione è quella tipica di uno spettacolo. Inoltre, in questo secondo tipo di formato è possibile fruire un numero molto maggiore di opere: trattandosi di riproduzioni, non vi è il limite tipico delle esposizioni classiche".

Come si progetta una mostra di questo tipo? Da dove si parte?

Mario Icampo: "Si tratta di un processo. In primis, bisogna scegliere l'artista: non è un formato idoneo a tutti i pittori. Si prestano benissimo, oltre a Van Gogh, Dalì, Monet e Klimt, per esempio. Sono artisti che utilizzano molto colore e numerosi richiami al mondo che li circonda.

Attraverso l'immersive experience noi vogliamo far vivere al visitatore quello che l'artista stava provando nel momento in cui creava: da quale paesaggio era circondato, quali stimoli lo catturavano. Noi non modifichiamo né influenziamo le opere, ma ne impreziosiamo l'interpretazione.

È fondamentale che vi sia, alla base, una profonda conoscenza e rispetto dell'artista e questo è possibile solo se si ha a disposizione del materiale che ne documenti il pensiero, la vita e le abitudini. Van Gogh ci ha lasciato numerose testimonianze, si pensi per esempio alle lettere che scriveva a suo fratello: sono scritti che danno voce al pensiero dell'artista, decisamente utili per interpretarne la dimensione privata e creativa".

Van Gogh: The Immersive Experience è adatta ai bambini?

Mario Icampo: "Assolutamente sì. La cultura è importante a qualsiasi età e in qualsiasi forma. Questa mostra è ricchissima di stimoli, ancor più perché, essendo immersivi, non annoia. I bambini amano vivere in prima persona quello che vedono in tv o su un libro illustrato, o didattico per i più grandi.

In più, in fondo al percorso, c'è una stanza ad alto tasso di interattività: un'area in cui i bambini e i genitori possono disegnare e colorare su un foglio le opere di Van Gogh, e poi vederle proiettate sul muro della sala. È una bella attività da provare con tutta la famiglia: semplice ma entusiasmante".

Il formato immersivo potrebbe sostituire le mostre tradizionali?

Mario Icampo: "Non credo nel termine 'sostituire', raramente lo scelgo. Credo tantissimo, invece, nel termine 'evoluzione'. Dove c'è tecnologia c'è evoluzione: un binomio che porta sempre novità, situazioni diverse che possono spaventare, in un primo momento, ma anche piacere moltissimo. In questo caso, la tecnologia ci aiuta a portare una nuova interpretazione artistica, è uno strumento amico dell'arte, non ne va in conflitto.

La tecnologia supporta l'arte, soprattutto quando non si nota: sai che c'è, ma non la vedi. Per esempio in questa mostra, non è la tecnologia in sé a dare spettacolo, ma il suo buon utilizzo".

Tradizionale o immersivi: cosa resisterà nel futuro?

Mario Icampo: "Partiamo dal presupposto che, dopo aver visto nostra mostra, spero il visitatore sia stimolato ad andare a visitare i musei internazionali in cui sono esposte le opere originali di Van Gogh. La cosa migliore sarebbe visitare entrambe le versioni, oppure far sì che si crei un punto di incontro tra istituzioni e aziende come la nostra.

Alle persone piace tantissimo questo formato, lo dimostrano i numeri. Io credo che i musei tradizionali abbiano spazio per progredire: immaginate la proposta immersiva, accompagnata dalle opere originali. Sarebbe meraviglioso!".

C'è spazio anche per l'AI (intelligenza artificiale)?

Mario Icampo: "C'è posto per tutto. Io amo la tecnologia, amo l'AI e amo gli NFT. Sono tutti mezzi che, una volta superata la fase dell'abuso e dell'utilizzo non consapevole, si faranno notare per quanto sono strumenti preziosi.

Naturalmente, non si può pretendere che funzionino in autonomia: i risultati migliori nascono dalla gestione della tecnologia da parte dell'uomo, con la sua sensibilità e pensiero progettuale. La differenza sta nella prevedibilità: la tecnologia prima o poi, diventa prevedibile, la mente umana no".

Cos’è l’Immersive Edutainment

Gli organizzatori, Exhibition Hub, sono specializzati nella proposta di esperienze di genere edutainment che uniscono in un unico contenitore la fruizione informatica, didattica ma anche intrattenitiva. Divertimento, quindi, ma volto a lasciare qualcosa a chi visita le mostre.

Biglietti, orari e informazioni utili Van Gogh: The immersive experience

  • Biglietti: disponibili a questo link o sull'app di Fever.
  • Dove: Lampo Scalo Farini (via Valtellina, 5)
  • Date: Dal 1° Giugno 2023 a Dicembre 2023
  • Biglietti: a partire da 17 euro per gli adulti e 13 euro per i bambini
  • Orari:
    • Lunedì: dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:00)
    • Martedì: Chiuso
    • Mercoledì: dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:00)
    • Giovedì: dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:00)
    • Venerdì: dalle 10:00 alle 21:00 (ultimo ingresso alle 20:00)
    • Sabato: dalle 10:00 alle 21:00 (ultimo ingresso alle 20:00)
    • Domenica: dalle 10:00 alle 21:00 (ultimo ingresso alle 20:00)