Un viaggio tra i progetti di Tobia Scarpa che restituiscono vita e funzione agli edifici storici: a Ca’ Scarpa, Treviso, 14 dicembre - 23 febbraio

Restituire vita agli edifici storici significa creare nuove opportunità per la collettività: è la filosofia che permea Spazi restituiti. Tobia Scarpa.

Progetti recenti per la collettività, la mostra della Fondazione Benetton Studi Ricerche dedicata all’opera recente di Tobia Scarpa, in programma a Ca’ Scarpa, Treviso, dal 14 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025.

Curata da J.K. Mauro Pierconti, Mauro Piantelli e Ilaria Cavallari, l’esposizione celebra l’arte del restauro come chiave per una città più vivibile e inclusiva.

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Cinque interventi, un'unica visione

La mostra presenta cinque progetti emblematici che raccontano l’approccio unico di Tobia Scarpa al recupero architettonico: le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la chiesa di San Teonisto, le Gallerie delle Prigioni e Ca’ Scarpa, tutte a Treviso, e il nuovo Centro Culturale di Treviglio, ancora in fase di realizzazione.

Nonostante la varietà delle funzioni – da spazi espositivi a luoghi di culto e cultura – il filo conduttore è l’attenzione per il contesto storico e urbano. Ogni intervento non solo preserva l’identità del luogo, ma lo reinterpreta, creando connessioni significative tra passato, presente e futuro.

Il dialogo tra passato e futuro

Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Tobia Scarpa è la capacità di trasformare gli edifici storici in spazi contemporanei senza snaturarne l’essenza.

È il caso della chiesa di San Teonisto, gravemente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, che oggi è rinata come spazio culturale polifunzionale.

Disegni e fotografie in mostra illustrano il processo creativo e tecnico che ha portato alla sua rinascita, valorizzando le tracce del passato per generare nuove opportunità di utilizzo.

Semplicità e adattabilità: l'allestimento

L’esposizione, progettata dallo studio De8_Architetti di Bergamo, si distingue per un allestimento sobrio, pensato per essere itinerante e adattabile a diversi contesti.

La semplicità diventa uno strumento per mettere in risalto i materiali esposti – schizzi, modelli, fotografie – e per coinvolgere un pubblico eterogeneo, rendendo accessibile il complesso processo dell’architettura.

Un racconto visivo: le immagini di Michele Nastasi

A completare il percorso, le fotografie di Michele Nastasi, che catturano la poesia e la precisione dell’architettura di Tobia Scarpa.

Con il suo obiettivo, Nastasi immortala la luce, i dettagli e i volumi che rendono ogni progetto unico, offrendo una nuova prospettiva sui valori che animano il lavoro dell’architetto.

Un invito alla riflessione

Spazi restituiti non è solo una mostra di architettura, ma un invito a ripensare il ruolo del patrimonio storico come risorsa per la comunità. Attraverso gli occhi di Tobia Scarpa, gli edifici del passato si trasformano in catalizzatori di socialità, cultura e innovazione, offrendo nuove vibrazioni “in simpatia” con quelle originarie.

Se la sfida del futuro urbano è quella di accorciare le distanze e creare connessioni autentiche, il lavoro di Scarpa rappresenta un esempio illuminante di come l’architettura possa rispondere a questa necessità, coniugando rispetto per la storia e slancio verso il futuro.