È lo stesso Luigi Ghirri che accoglie i visitatori all’ingresso dell’esposizione, nella prima sala intitolata “Paesaggi di cartone”, grazie a un ritratto a tutta parate in bianco e nero. Il percorso della visita si sviluppa lungo quattro stanze, ma in realtà vuole essere molto libero. I primi viaggi illustrati sono quelli dei fine settimana in Emilia Romagna e dintorni, quelli che Ghirri definiva “avventure minime”.
I tragitti di Luighi Ghirri negli anni 70 si allargano via via, toccando soprattutto destinazioni nella natura: montagne, laghi e mare e, nello stesso tempo, si allarga la sua riflessione sulla percezione delle persone rispetto ai luoghi che visitano. Il tema della terza sala è “Viaggi in casa”: qui sono esposti due dei suoi progetti fotografici più noti, Atlante e Identikit. Si tratta di idee nate e realizzate in casa, perché il viaggio comincia sempre prima di varcare la soglia delle mura domestiche.
“Viaggi in Italia” è il tema della quarta sala. Durante gli anni Ottanta, Ghirri viaggia in quasi tutta Italia, realizzando diversi servizi per enti turistici e per il Touring Club Italiano.
In questo periodo, il passaggio a una macchina fotografica di medio formato porta maggiore profondità e chiarezza e colori più vivaci alle fotografie di Luigi Ghirri, anche se continua a inquadrare i panorami nello stesso modo tranquillo e misurato. Destinati a un vasto pubblico, questi lavori su commissione combinano le immagini stereotipate del genere divulgativo con altre più insolite e particolari.