Ugo Marano. Le stanze dell’utopia, Museo Madre, Napoli, fino al 31 maggio
Casa, Corpo,Tempo, Arte, Scrittura, Natura, Legame: sette idee che guidano il pubblico lungo le opere di Ugo Marano in questa esposizione napoletana che ha al centro l’utopia.
Ne viene fuori un racconto illuminante dell’artista e de suo metodo di lavoro, mai cronologico, piuttosto tematico, narrato attraverso oltre quaranta lavori, tra sculture, installazioni, disegni, dipinti e libri d’artista, oltre a un pezzo molto speciale, Papà non c’è (1987) mai esposto al di fuori della casa-studio di Capriglia.
A guidare la sua espressione artistica è il legame con la natura che serve però a sovvertire l’ordine naturale delle cose, in un gioco continuo tra forme note e spaesamento.
Così per esempio Marano sceglie la ceramica per ricreare l’orizzonte marino dando vita però al primo esperimento di antipavimento. Ma anche la tradizione campana della ceramica è al centro dei suoi studi, in particolare nella forma del vaso (e dell’artigianalità di Cetara).
Così come la sedia, luogo privilegiato, nella sua scomodità rispetto alla poltrona, per fare i conti con la realtà.
E poi, scrittura e condivisione sono gli altri due strumenti imprescindibili della ricerca di Marano che ha fatto delle sue due case luoghi di produzione creativa e di incontri straordinari (dove sperime
ntare opere ad alto tasso di ironia, primo fra tutti lo Psicocesso).
A chi piacerà: a chi ama ragionare sulle forme più elementari per dare a oggetti di uso quotidiano altre valenze, magari inutili, ma estremamente espressive. A chi pensa che il design si intrecci inesorabilmente con l’arte.
Informazioni utili: Madre, via Settembrini 79, Napoli, aperto da lunedì a sabato in orario 10 - 19,30, la domenica fino alle 20; chiuso il martedì.