Abitare lo spazio. È questo il filo conduttore delle esposizioni scelte per questa settimana che ne indagano il significato in forma artistica.
Si comincia con la seconda edizione di un festival dell’architettura incentrato sulle case per le vacanze in tre diverse regioni e nel lavoro di tre diversi architetti.
A inaugurare il viaggio è l’esperimento di Colletta di Castelbarco in provincia di Savona, un borgo abbandonato nel bosco riportato in vita da Giancarlo De Carlo, per poi passare al golfo di Baratti, vicino a Piombino, in Toscana, con le case esagono di Giorgini e infine gli esperimenti in Sardegna di Ponis a Costa Paradiso.
L’architettura fotografata è invece oggetto di una mostra dedicata a Sekiya Masaaki con un focus sul lavoro enorme (e mai concluso) per ritrarre le opere di Carlo Scarpa: un doppio gioco di sguardi sul paesaggio e sul costruire proposto a Treviso da Fondazione Benetton a Ca’ Scarpa.
Sempre in forma di foto, a Merano si discute di mock-up, modellini di elementi architettonici realizzati in scala 1:1 e ritratti dal canadese David K. Ross come monumenti del fantastico, in un gioco tra realtà e finzione.
Che viene indagato anche dall’artista Ann Veronica Janssens, in mostra a Milano, con le sue opere create per invitare il pubblico a ripensare le proprie percezioni dello spazio e del tempo. Passato e presente insieme a un’indagine sul rapporto tra la scultura e il paesaggio è in scena alla Galleria Borghese di Roma con Gesti Universali di Giuseppe Penone: l’arte povera dialoga con l’arte classica della galleria, in un intreccio tra marmi ed elementi organici, tra il giardino e i bronzi. Infine, a Cesano Maderno, comune della Brianza, è in mostra il design di Frattini, tra i suoi lavori storici e nuove interpretazioni, schizzi e progetti inclusi.
Perché vederle: queste mostre sono un viaggio nel progetto, da quello vacanziero a quello arredativo, da quello artistico a quello fotografico con una tappa nella dimensione quasi teatrale dell’illusione.
Abitare la vacanza, Colletta di Castelbianco (SV), Piombino (LI), Costa Paradiso (SS), dal 15 al 30 aprile
Progettare gli spazi per le vacanze è il tema di questo festival dell’architettura che nasce con l’obiettivo di promuovere buone pratiche per la salvaguardia del territorio, aggiudicandosi il primo posto dell'avviso pubblico per la seconda edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Tre comuni, tre architetti, tre progetti sono alla base di un pensiero che ha inizio negli anni 60. Si comincia in Liguria con l’esperimento di Colletta di Castelbarco, a Savona, dove l’architetto Giancarlo De Carlo ha riportato in vita un borgo abbandonato per anni. Ne riprogetta ogni parte, ricostruisce le case, gli archi rampanti, le stradine, senza alterare la forma urbana.
La funzione prevista è la residenza che poi si trasformerà in residenza di vacanza. Durante il festival ci saranno visite guidate al borgo ma anche azioni creative nel bosco che lo circonda con il collettivo GRRIZ (dal 15 al 21 aprile).
Ci si sposta poi in Toscana, a Baratti, Piombino, dove l’architetto Vittorio Giorgini aveva realizzato delle case vacanza assolutamente geniali e avanguardiste, la Casa Esagono e Casa Saldarini, tra la fine degli anni 50 a i primi 60.
Due entità distinte e molto diverse tra loro, ma concepite dallo stesso studio sulle forme della natura (dal 17 al 24 aprile). Tra talk e iniziative scientifiche anche l’analisi del restauro degli edifici. Infine, la Sardegna di Costa Paradiso che nasce con le architetture di Alberto Ponis e poco dopo di Dante Bini (che progetta la cupola per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti), fino alla sua trasformazione in luogo di turismo di massa (20 - 30 aprile).
A chi piacerà: agli appassionati di storia dell’architettura, del territorio e dell’Italia.
Informazioni utili: tre siti in tre regioni da visitare tra il 15 e il 30 maggio. Tutte le informazioni sul sito https://www.abitarelavacanza.it/
Carlo Scarpa/Sekiya Masaaki. Tracce d’architettura nel mondo di un fotografo giapponese, Ca’ Scarpa, Treviso, dal 15 aprile al 16 luglio
Due visioni del mondo che si intrecciano tra loro per raccontare l’architettura sono al centro di questa mostra che vede protagoniste le fotografie di Sekiya Masaaki e l’architettura di Carlo Scarpa.
Quattro le sezioni in cui si articola il percorso espositivo messo a punto dalla Fondazione Benetton per raccontare il lavoro del fotografo giapponese che è stato anche cacciatore di talenti e consulente per la progettazione architettonica.
Il percorso espositivo comincia proprio con il suo lavoro di ricerca di giovani fotografi con gli scatti di Hattori Aiko dedicati alla vita di strada nella Tokyo degli anni 80, quindi si passa alle fotografia delle rovine di Angkor Wat in Cambogia.
La terza parte della mostra è invece incentrata sulla Vienna di Otto Wagner, per concludere con la documentazione, non finita, dell’opera architettonica di Scarpa.
Un lavoro enorme e mai concluso che analizza in maniera dettagliata le opere dell’architetto veneziano e il paesaggio.
A chi piacerà: agli appassionati del lavoro di Carlo Scarpa, a chi ama il minimalismo, a chi studia il paesaggio.
Informazioni utili: Ca’ Scarpa, via Canova 11, Treviso, aperto il venerdì dalla 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19 (aperture straordinarie il 25 aprile e l’1 maggio dalle 10 alle 19).
Ann Veronica Janssen, Grand Bal, Pirelli HangarBicocca, Milano, fino al 30 luglio
La percezione dello spazio è connessa senza soluzione di continuità con gli stati psichici del soggetto. Così Ann Veronica Janssens lavora sulla relazione tra pubblico e spazio espositivo, complicata dall’inserimento delle sue opere.
Il meccanismo dunque viene caratterizzato dagli oggetti da esperire, costruiti di luce, di ombre, di territori da esplorare.
E se spesso è stata associata al lavoro del gruppo Light & Space degli artisti Robert Irwin e James Turrell, Janssens smaterializza e deostruisce l’oggetto artistico.
Luce, colori, specchi, aria e nebbia artificiale invitano lo spettatore a prendere coscienza dei propri sensi per percepire i luoghi, l’architettura e le categorie di spazio e tempo in modo differente, attraverso i contrasti come luce e buio, suono e silenzio, vuoto e presenza, tangibile e incorporeo.
In questa mostra si possono perlustrare diversi momenti del lavoro dell’artista, tra opere storiche e nuove produzioni come in una danza tra lo spazio espositivo, le opere e il corpo del visitatore.
A chi piacerà: a chi ama l’arte sperimentale e la performance.
Informazioni utili: Pirelli Hangar Bicocca, via Chiese 2, Milano, aperto da giovedì a domenica in orario 10,30 - 20,30.
Gianfranco Frattini. Ieri, oggi, domani, Palazzo Arese Borromeo,dal 14 aprile al 14 maggio
Un viaggio nel progettare di Gianfranco Frattini, tra pezzi originali tratti dagli archivi di collezionisti, riedizioni e nuove sperimentazioni, accanto a schizzi e disegni di progetti architettonici resi disponibili dallo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma e dal Politecnico di Milano.
Ecco cosa si trova in questa esposizione allestita a Cesano Maderno, un luogo inatteso rispetto a Milano, la città dell’architetto e dove i suoi contributi sono più noti, ma altrettanto importante per la sua formazione.
È proprio in Brianza infatti che Frattini incontra artigiani, ebanisti e aziende con cui darà forma alla sua idea di design.
Che qui dialoga con quello contemporaneo, per presentare il lavoro dell’architetto milanese «Come una ‘fotografia in movimento’ della sua opera – spiega la figlia Emanuela Frattini – Una finestra della memoria che si affaccia sul presente e proietta lo sguardo verso il futuro della sua eredità». Così nell’allestimento realizzato con il supporto di Ebanisteria Kora ci sono pezzi di Acerbis, Cassina, CB2, Ceccotti, Poltrona Frau e Tacchini, insieme a lampade di Arteluce, Artemide, FontanaArte, Gubi e Luci.
E ancora, le porte tessili realizzate a quattro mani da Dooor e Torri Lana, con il contributo di Emanuela Frattini che, a partire dallo stile del padre, ha dato vita a un suo originale percorso personale. Un viaggio nel tempo e nell’attualità dei disegni di Frattini.
A chi piacerà: agli appassionati di design e a chi gironzola per il Fuorisalone.
Informazioni utili: Palazzo Arese Borromeo, via Borromeo 41, Cesano Maderno, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Giuseppe Penone. Gesti universali, Galleria Borghese, Roma, fino al 28 maggio.
Sono gesti universali quelli che Giuseppe Penone mette in scena in questa mostra per raccontare il rapporto tra l’uomo e la natura, tra il paesaggio e la scultura, tra il museo e il suo meraviglioso parco.
Oltre trenta opere raccontano il percorso artistico del maestro dell’arte povera, in un dialogo con l’arte classica della collezione della Galleria Borghese, quasi a cercare qualcosa che non è presente nelle sale.
Dove prevale il marmo, Penone aggiunge innesti organici di foglie, cuoio, legno, mentre all’esterno saranno i metalli delle sue sculture in bronzo a dialogare con la vegetazione.
Così si attraversano nuclei di opere meno note come lo Sguardo Vegetale, Respirare l’ombra e il Soffio di foglie, per pensare il tempo e la storia, padroni di casa nella Galleria.
Arte e paesaggio, natura e scultura, dialogano e si confrontano in un progetto che indaga anche il passato e il presente.
A chi piacerà: a chi è interessato all’arte povera e a chi cerca proposte e letture innovative del rapporto tra arte e paesaggio.
Informazioni utili: Galleria Borghese, Piazzale Scipione Borghese 5, Roma, aperta da martedì a domenica in orario 9 - 19.
Mock-Up. Modelli architettonici in scala 1:1. Fotografie di David K. Ross, Kunst Meran, Merano Arte, dal 15 aprile al 28 maggio
Realtà e finzione si specchiano l’una nell’altra come su un palcoscenico dove le quinte raccontano i fatti rappresentati sulla scena.
Oppure come in un cantiere dove i mock-up in scala 1:1 mettono in scena il possibile, quello che potrebbe essere se si realizzasse il progetto rappresentato dal modello in scala reale.
Perché il mock-up è proprio questo, un modello di quel che si vorrà costruire, realizzato in scala a scopo di studio, ma anche di verifica della sua fattibilità. Molto usati negli studi di architettura ma rari nei cantieri, tranne che in Svizzera dove una parte significativa del budget di produzione è destinata alla realizzazione accurata ed elaborata di questi oggetti, anche in scala 1:1.
Allora i mock-up diventano oggetti suggestivi, quasi, appunto, teatrali e capaci di rappresentare il dialogo tra realtà e finzione, tra atto e potenza per dirla filosoficamente.
Così il fotografo canadese David K. Ross li ha ritratti al buio, illuminati da potenti flash che eliminano il caos di contorno, quello dei cantieri, per farne veri e proprio monumenti, architetture drammatiche e fiabesche.
A chi piacerà: a chi cerca narrazioni nelle espressioni architettoniche, a chi ama indagare il progetto e la ricerca fotografica.
Informazioni utili: Kunst Meran Merano Arte, edificio Cassa di Risparmio, via Portici 163, Merano, aperto da martedì a sabato in orario 10 - 18 e la domenica 11 - 18.
Cover photo: GF, Studio Frattini. Courtesy: Studio Archivio Gianfranco Frattini