I servizi igienici hanno un ruolo importante anche nei luoghi pubblici, dove occorre considerare anche altri valori, primo tra tutti quello della inclusione.
Su questo tema hanno lavorato gli studenti del Master in Interior Design dello Ied, riuniti in un team internazionale sotto la guida del coordinatore Giorgio Grandi e del docente Paolo Bellisario. I loro progetti Roo-Me, Kaloo e BeYou, presentati all’interno della mostra, parlano di spazi ibridi dove accogliere le esigenze di tutti.
Tre i temi trattati, i servizi igienici dentro un mall, in uno spazio aperto modulabile come per esempio un aeroporto e in una scuola materna.
«L’idea era quella di progettare un bagno capace di soddisfare le esigenze di persone molto diverse, accomunate dal bisogno di disporre di uno spazio intimo privato, ma allo stesso tempo inclusivo. Si parla di genderless, ma non solo: le differenze sono moltissime, dalla mamma che ha bisogno di cambiare il neonato ai portatori di handicap, per esempio.
Il tema del mall e dell’aeroporto riguarda la possibilità di creare spazi modulari, mentre quello della scuola materna ha anche una finalità educativa, dall’uso dell’acqua e il suo riciclo, fino alle parole che servono per definire gli spazi e definire se stessi», continua la curatrice.
Il progetto è nato all’interno della rivista e poi è stato esteso agli studenti che l'hanno omaggiata delle copertine sui loro lavori, presentati anche in un video, esposto in mostra, che costituisce una restituzione dinamica dei loro progetti. O un modo per vedere come funzionerà il bagno del futuro.