Qual è il segreto di un buon rapporto tra architetto e committenza?
Luca Molinari: “Bisogna saper creare una sintonia autentica: il committente deve sentire, a lavoro finito, che l’opera è anche sua. Perché, di fatto, lo è. Questo richiede una progressiva opera di seduzione, fatta di dialogo e soprattutto di ascolto.
Tutti i committenti con cui ho parlato hanno descritto la crescita del rapporto attraverso numerosi incontri e scambi colloquiali. Quando scatta la scintilla, entrambe le parti sanno che si può alzare l’asticella”.
Come è organizzata la mostra?
Luca Molinari: “Lo spazio della Galérie de l’Architecture – un grande ambiente bianco – è allestito con pareti curve su cui sono collocati schermi.
Sullo schermo centrale vengono proiettate, a turno, le nove video interviste che ho realizzato in giro per il mondo, mentre sugli schermi laterali scorrono le immagini delle architetture.
Al centro dello spazio si trovano le maquette dei nove edifici, candide come la struttura che le accoglie”.
Le opere presentate alla Galérie de l’Architecture e i loro committenti:
- Cantina Antinori nel Chianti Classico, Firenze (Piero Antinori)
- Viola Park, Firenze (Rocco Commisso)
- Edificio per la Manovia, Firenze (Ferruccio Ferragamo)
- Air Albania Stadium, Tirana, Albania (Edi Rama, Idaket Ismailaj)
- Alban Tower, Tirana, Albania (Ilban Xhaferi)
- Breus Art Center, Tbilisi, Georgia (Shalva Breus)
- Kiss Bridge, Phú Quốc, Vietnam
- Ecepdi Energy Center, Shanghai, Cina (Gu Jin)
- Hope Square Building, Taipei, Taiwan (Diana Lin, Stiven Peng).