L’illustratore racconta la sua mostra “The Dreamer, stories from another world”, tra maxi conigli gonfiabili e ambientazioni sognanti

All’esterno, un maxi coniglio gonfiabile luminoso sul tetto, all’interno, pareti effetto peluche e sculture fuori scala, in un’ambientazione sognante che ricorda un po’ l’universo fantastico di Alice nel paese delle meraviglie. È la mostra The Dreamer, stories from another world, la prima personale dell’illustratore Emiliano Ponzi, fino al 5 marzo alla Sun Ke villa di Shanghai.

Emiliano Ponzi racconta la sua prima personale a Shanghai

“Ogni progetto, metaforicamente, deve prima essere sognato e solo dopo può trasformarsi in qualcosa di fisico, tangibile e con contorni definiti. Da qui il titolo The Dreamer, stories from another world, che si lega a tutte le immagini che ho disegnato in ormai più di vent’anni di lavoro”.

“Ho raccontato storie da un altro mondo perché la maggior parte dei progetti sono stati realizzati in Europa e America, tranne alcuni pezzi originali che abbiamo pensato per la mostra come omaggio alla grande cultura cinese e all’anniversario del nuovo anno del coniglio.

La scintilla è arrivata da Vito Plantamura, il mio agente a Shanghai che quasi dieci anni fa ha creato VCollettive, agenzia che lavora con artisti provenienti da tutto il mondo nel mercato cinese.

La Sun Ke villa ha mostrato grande interesse nel mio lavoro e ci ha concesso i loro spazi per due mesi, la loro mission è anche quella di diffondere cultura. Io e Vito abbiamo messo assieme un piccolo team perché volevamo che tutto fosse perfetto: la curatela e l’abstract di Maria Vittoria Baravelli che è stata anche l’ideatrice del titolo, l’exhibition designer è Andrea Sguerri, architetto e designer attivo a Shanghai.

Abbiamo anche chiesto una consulenza ad una delle più importanti sinologhe italiane, Giada Messetti. Proprio perché quando parlo di perfezione mi riferisco ad un tratto intellettuale oltre che estetico: il rispetto per la cultura cinese, entrare in un luogo speciale comprendendone la semantica senza forzature o misunderstanding semiotici.

Tutta l’operazione è stata possibile anche grazie al brand Marvis che ha creduto e supportato l’evento. L’istituto italiano di cultura di Shanghai, il direttore Francesco D’Arelli e l’ICE erano presenti all’inaugurazione, cosa che ci ha fatto molto piacere come segno di grande attenzione per un evento italiano di questa portata in Cina”.

Come l’illustrazione contemporanea può dialogare con l’architettura storica cinese

“La Sun Ke villa che ospita la mostra è stata costruita negli anni Trenta dall’architetto slovacco-ungherese Laszlo Hudec su mandato di Sun Ke, figlio di Sun Yat-sen, considerato il padre della Cina moderna”, continua Emiliano Ponzi.

“L’architettura in stile spagnolo riprende elementi italiani rinascimentali, barocchi e gotici, è un gioiello di architettura all’interno del Columbia Circle, e dunque l’unico limite che avevamo, proprio nel rispetto della struttura, è stato quello di non interferire con l’architettura, i muri perimetrali e alcuni complementi d’arredo.

In questo, Andrea Sguerri ha fatto un lavoro straordinario guidandoci tra la piantina e i render della villa in modo da costruire la mostra in una forma che si integrasse perfettamente con gli spazi.

Ecco quindi che nelle librerie presenti in villa compaiono libri di cui ho realizzato la copertina come fossero stati appoggiati lì dopo la lettura.

Paraventi con le mie illustrazioni separano gli spazi, sui tavoli ci sono pagine dei miei libri per il MoMa e Penguin Books.

E poi, oltre alle sessanta mie opere di archivio, ci sono nuove sculture, cioè dei conigli creati per rendere omaggio al nuovo anno lunare. Un grande coniglio gonfiabile e luminoso impera sul terrazzo della villa, si vede da lontano e invita ad entrare nel sogno, a perdersi tra le opere e lasciarsi avvolgere dalla soffice stanza che abbiamo dedicato a Marvis, uno spazio pop, costruito tutto in moquette a pelo lungo.

E poi My precious pillow, la mia prima scultura, in vetro resina, fiore all’occhiello delle manifatture di Shanghai.

Abbiamo anche realizzato un video, ad opera di Marco Rosella, dove io e la curatrice raccontiamo la mostra, una sorta di guida sulle intenzioni di tutta l’esposizione che i visitatori possono consultare per orientarsi tra le stanze”.

Con la sua matita, Emiliano Ponzi tratteggia una linea che unisce Oriente e Occidente, e racconta la Cina di oggi, incredibilmente moderna, pur nel rispetto della sua tradizione millenaria.

“La scultura My precious pillow è per me il fiore all’occhiello di tutta la mostra. Prima di arrivare alla versione giusta, ho disegnato tante ipotesi. Il concetto che volevo trasmettere era la combinazione tra passato e presente, quello che la Cina rappresenta oggi.

E dunque una giovane ragazza vestita con bomber, sneakers e shorts giace su un grande coniglio, la tradizione secolare di un grande Paese.

La modernità propulsiva che ha radici culturali e storiche profonde e su quelle si fonda. Nicola Strada ha realizzato il 3d sui miei disegni che abbiamo rivisto più volte per trovare la giusta posizione, l’inclinazione più corretta della figura perché sembrasse sicura e comoda nell’adagiarsi sul grande coniglio.

E poi la grande manifattura cinese ha plasmato la scultura e l’ha dipinta a mano.

Volevo che sembrasse un’alba che illumina e svela dal blu al rosa le due figure. La scultura infatti si posa su un tappeto blu che aiuta l’effetto di transizione”.