Questo ottobre regala molte sorprese, a cominciare da quella messa a punto dal Circuito Lombardo Musei Design che a Milano propone una piccola storia del design in forma di gioco, da cui si esce solo dopo aver risolto enigmi e svelato misteri (Adi Design Museum).
E se giocare ha a che fare con la convivenza democratica con gli altri e una certa dose di convivialità, lo stare a tavola ne è la massima espressione, sin dai tempi più antichi.
A raccontarlo è una mostra molto particolare sugli oggetti di Tobia Scarpa disegnati appunto per la tavola e allestita al museo di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, in provincia di Lecce: una cena dalla preistoria ai giorni nostri per riflettere sull’essenza del progettare.
Di altri riti e di altre antichità parla Mattia Bosco con la sua esposizione nel Parco Archeologico del Colosseo, dove fa rivivere i fasti architettonici del tempio di Venere e Roma attraverso marmi pregiati che lo (ri)abitano… a rievocare bellissime vestali del mondo classico.
Fotografia e architettura vanno a braccetto in ben tre esposizioni. Milano celebra le città del suo fotografo dell’architettura, Gabriele Basilico, insieme allo sguardo urbano di Vincenzo Castella (alla Triennale e a Palazzo Reale), mentre a Bologna Guido Guidi con una serie di progetti inediti dialoga con la ricerca storica dell’architettura rurale nell’Emilia Romagna messa a punto da Maura Savini (al MAMbo).
Infine, non si poteva fare a meno di segnalare due artisti geniali della contemporaneità: Daniel Buren che torna alla galleria Minini di Brescia 50 anni dopo la sua prima esposizione e James Lee Byars che si prende la navata centrale di Pirelli HangarBicocca con una retrospettiva a trent’anni dall’ultima mostra a lui dedicata in Italia. Buona visione!

Clocked. Questa non è un’escape room. Sulla storia del design, ADI Design Museum, dal 4 al 29 ottobre
A cura di Marta Palvarini, ideata e promossa dal Circuito Lombardo Musei Design, questa esposizione utilizza il gioco come strumento investigativo e metodo conoscitivo. Per scoprire (e imparare) molto sulla storia del design.
Così come in una escape room senza esserlo davvero il pubblico potrà giocare attivamente in una visita della mostra. Sono 16 gli oggetti selezionati tra i più iconici del design made in Italy a scandire il percorso lungo alcune stazioni in cui i giocatori dovranno fermarsi per risolvere alcuni enigmi, cercare soluzioni e svelare misteri.
Dal seminterrato del museo, dove è allestita Clocked, usciranno vivi solo i più estrosi e raffinati detective… Ma no, questa non è una escape room, tranquilli! Ma non dimenticate che il gioco è una cosa molto seria!
A chi piacerà: a chi crede che il game design sia uno strumento di progettazione culturale, a chi ama giocare e a chi cerca modi nuovi di insegnare e comunicare.
Informazioni utili: ADI Design Museum, piazza Compasso d’Oro 1, Milano, aperto da sabato a giovedì in orario 10.30 - 20. Chiuso il venerdì.
Tobia Scarpa: design e gusto della tavola italiana, Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie (Lecce), fino al 31 ottobre
Cosa significa stare a tavola? E apparecchiare? Questa esposizione racconta tante cose. Mette a confronto le creazioni di Tobia Scarpa per la tavola (tavoli inclusi) con i reperti di un Salento preistorico, tra utensili e ritrovamenti molto interessanti nelle grotte che costellano la regione, tra il mar Ionio e l’Adriatico, normalmente ospitati in questo museo.
Ma parla anche del presente in un’indagine sulla convivialità molto contemporanea. Le creazioni del designer e architetto veneziano (classe 1935 e due volte Compasso d’Oro) fanno capo al suo primo progetto, un tavolo nato dalla necessità di festeggiare la vittoria del Premio Olivetti del padre, Carlo Scarpa, nel 1958: ci voleva spazio, per accogliere tutti gli invitati alla festa!
Per Tobia quello è stato l’inizio di un progettare costante, ma soprattutto senza etichette: distinguere tra architetto o designer non ha nessun senso per lui, piuttosto occorre parlare di progetto e del disegno come strumento espressivo. Così con la moglie Afra inizia la sua storia, lunghissima di creativo. In mostra, oggetti, disegni e anche qualche inedito, raccolti anche in un libro impreziosito da numerosi interventi critici.
L'idea di questa esposizione nasce nell'ambito del progetto Gusto e Cultura del Mercatino del Gusto con il Comune di Maglie, che lo scorso anno ha avviato una collaborazione con il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia. A inaugurarla è stata la mostra “A tavola con Giò Ponti. Gli angeli apparecchiamo” con la co-curatela di Salvatore Licitra, responsabile dell'archivio Ponti, e dagli architetti Roberto Marcatti e Cintya Concari che hanno curato anche quella attuale dedicata a Tobia Scarpa.
A chi piacerà: apparecchiare la tavola e scegliere gli utensili più adatti (e più vicini al proprio gusto) per il quotidiano è un primo passa per vivere nella bellezza… la mostra piacerà a tutti coloro che amano il design industriale, il bello a portata di mano e stare a tavola con gli amici.
Informazioni utili: Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie (Lecce), Via Vittorio Emanuele 117, aperto da lunedì a venerdi in orario 9.00 - 13 e 15.30 - 18.30; sabato e domenica dalle 16 alle 19.
Mattia Bosco, Kòrai, Parco archeologico del Colosseo, Roma, fino al 14 gennaio 2024
Kòrai, le ragazze in greco antico e poi le statue armoniose che le hanno ritratte tramandate fino a noi. È questa la parola che descrive volti, corpi, leggeri abiti, sandali e acconciature delle ragazze di Grecia in quell’incedere armonioso che da sempre ne mette in luce le proporzioni e la bellezza.
E proprio le korai sono quelle create da Mattia Bosco per la sua esposizione nel parco archeologico del Colosseo, 12 sculture in marmo concepite appositamente per gli spazi del Tempio di Venere e Roma, il più grande Tempio della Roma antica. Inaugurato nel 136 d.C., questo edificio sacro era adornato dei migliori materiali dell’Impero, in particolare i marmi: il Cipollino, il Portoro, il rosso Collemandina, il Paonazzo, il Fiordipesco e il bianco di Carrara costituivano pavimenti, interni e colonne.
Proprio quei materiali ritornano nelle stanze del tempio come fossero le ragazze che da sempre lo hanno abitato. Mattia Bosco fa un lavoro molto interessante utilizzando solo materiale di scarto dal lavoro di estrazione e posiziona i suoi blocchi negli spazi del tempio.
Il dialogo tra l’architettura e la scultura è perfetto, garantito anche da un colloquio tra passato e presente: ci sono nove sculture nel tempio di Venere pensate come vestali, mentre due Sezioni Auree, situate nella cella di Venere, raccontano il tempo in forma di libro. La sua apertura è apertura nella materia che si fa da ruvida a riflettente, pronta ad accogliere l’immaginazione. Infine uno Stonegate scavato nella pietra fa da porta d’ingresso, passaggio verso un territorio in cui il qui e l’altrove, il passato e il presente convivono.
A chi piacerà: agli appassionati di archeologia, di scultura e di architettura. A chi cerca, soprattutto, il dialogo tra epoche e storie differenti.
Informazioni utili: Parco Archeologico del Colosseo, piazza del Colosseo, visitabile in orario 9 - 18.30 e dal 29 ottobre in orario 9 - 16.30
Gabriele Basilico, Le mie città, Triennale e Palazzo Reale, dal 13 ottobre all’11 febbraio.
Vincenzo Castella, Triennale, dal 19 ottobre al 7 gennaio.
Sono due le mostre che raccontano le città in forma di foto questo mese a Milano. Si comincia con Gabriele Basilico che con Le mie città mostra 500 scatti sul suo guardare l’architettura a dieci anni dalla sua scomparsa. Due le sedi espositive, Triennale, dove il pubblico potrà immergersi nella città di Milano e le sue periferie per poi guardare il mondo intero nelle sale di Palazzo Reale.
Curate entrambe da Giovanna Calvenzi insieme a Matteo Balduzzi (per Triennale) e Filippo Maggia (per Palazzo Reale)le due esposizioni sono una vera e propria immersione nello sguardo di Basilico, nel suo vedere l’architettura e narrare lo spazio.
Accanto a lui, Vincenzo Castella che inaugura pochi giorni dopo alla Triennale con le sue fotografie in diversi formate e incentrate sullo spazio urbano. Napoli e Milano sono sotto il suo obiettivo, luoghi d’elezione molto noti al fotografo, per poi ampliare lo sguardo su altre città europee che completano i temi indagati insieme agli orti botanici.
A chi piaceranno: agli appassionati di fotografia, urbanistica e composizione.
Informazioni utili: Gabriele Basilico, Le mie città, Triennale (via Alemagna 6, dal 13 ottobre al 7 gennaio) e Palazzo Reale (piazza Duomo, dal 13 ottobre all’11 febbraio), Milano, visitabili da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì fino alle 22:30.
Architettura e fotografia nelle campagne dell’Emilia Romagna, MAMbo Project Room, dal 29 settembre al 7 gennaio
Un’esposizione particolare, certamente interessante per conoscere il territorio dell’Emilia Romagna che utilizza due strumenti di indagine, la ricerca architettonica e la fotografia. Protagonisti sono Maura Savini che presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna svolge da tempo ricerche sul territorio dal punto di vista architettonico e il fotografo Guido Guidi che dagli anni 60 del secolo scorso racconta il territorio attraverso il suo obbiettivo.
In mostra ci saranno documenti dell’architettura locale (disegni, progetti, rilievi, mappe, cabrei, dipinti) insieme alle foto di Guidi che espone 29 produzioni inedite realizzate sul territorio di Granarolo, Minerbio e San Giorgio di Cesena. Si va così a indagare le forme che esulano dagli schemi classici o funzionalisti, sulle architetture, sull’organizzazione del suolo e sugli insediamenti dell’area padana.
A chi piacerà: agli amanti della fotografia e agli appassionati del progettare gli spazi nella vita quotidiana.
Informazioni utili: MAMbo - Museo Arte Moderna Bologna, piazza Maggiore 6, Bologna, aperto il martedì e mercoledì in orario 14-19; il giovedì fino alle 20; venerdì, sabato, domenica e festivi in orario 10-19.
Daniel Buren "Cinquant'anni dopo. La nona mostra. Lavori in situ e situati”, Galleria Minini, Brescia, fino al 15 novembre.
Sono passati 50 anni da quando Daniel Buren ha allestito la sua prima mostra in questa galleria. All’epoca si era presentato con un rotolo di carta scarabocchiato, come racconta Massimo Minini che ha annunciato questa esposizione senza un vero e proprio annuncio.
Faceva un gran caldo a luglio quando attendeva di ricevere se non proprio i materiali dell’esposizione, quantomeno una descrizione di cosa sarebbe successo nel suo spazio espositivo. Nulla però è arrivato, trapela fiducia assoluta che il gallerista ripone verso Buren.
Che poi, intorno al 20 settembre, si è presentato con una serie di rotoli in tessuto che ha cucito e assemblato sul posto per trasformare completamente il volto della galleria. Ecco, le opere ora sono situate e realizzate in situ (almeno in parte), come indica il titolo. Da vedere: Buren gioca con i colori, le luci e soprattutto con gli spazi, come un giocoliere o un prestidigitatore.
A chi piacerà: a chi ama le sperimentazioni, a chi segue Buren da sempre, a chi cerca ispirazione.
Infrmazioni utili: Galleria Massimo Minini, via Apollonio 68, Brescia, aperta da lunedì a venerdì in orario 10 - 19, il sabato dalle 15 alle 19.
James Lee Byars, Pirelli HangarBicocca, dal 12 ottobre al 18 febbraio 2024
Artista, psicologo e filosofo, grande appassionato di Giappone, dove vivrà a lungo in un alternarsi con gli Stati Uniti, James Lee Byars sceglie poi una soluzione nomade che lo porterà a spostarsi tra New York, Berna, Santa Fe e la California.
Sviluppa uno stretto rapporto con l’Italia, in particolar modo con Venezia, dove nel 1975 realizza la celebre performance The Holy Ghost, decidendo poi di viverci e lavorarci per buona parte degli anni Ottanta. A questa personalità eccentrica, poliedrica ed estremamente versatile HangarBicocca dica una personale che ne racconta le opere in dialogo, come sempre, con gli spazi espositivi.
Ad affascinare da sempre il suo pubblico è soprattutto la forza con cui Byars riesce ad unire l’arte orientale con la filosofia occidentale. Attraverso l’uso di media differenti, come l’installazione, la scultura, la performance, il disegno e la parola, infatti, l’artista ha dato vita a una riflessione mistico-estetica sui concetti di perfezione, ciclicità e sulla figura umana in un coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato a rispondere alle sue domande.
Un performer, un artista concettuale e installato possono essere tutte definizione di James Lee Byars, antesignano pioniere di queste tecniche espressive che ora tornano in mostra dopo 30 dall’ultima esposizione. E questa volta si fa un viaggio nella sua ricerca e riflettere sulle potenzialità alchemiche dell’arte nel plasmare la realtà. Il percorso espositivo si apre con la monumentale The Golden Tower (1990) per concludersi con Red Angel of Marseille (1993): mille sfere di vetro rosso disposte sul pavimento creano una sontuosa forma antropomorfica e, allo stesso tempo, floreale.
A chi piacerà: a chi ama questo artista, a chi vuole scoprirlo e a chi crede nel dubbio come strumento di conoscenza.
Informazioni utili: Pirelli HangarBicocca, via Chiese 2, aperto da giovedì a domenica in orario 10.30 - 20.30.