Otto mostre alla Fondazione Luciana Matalon, dal 23 settembre al 2 ottobre
Per due settimane sarà come se il profilo Instagram di Collater.al Photography prendesse vita e dal digitale tornasse all’analogico. Si torna a vivere la fotografia dal vivo, perché ha bisogno di uno spazio – fisico – maggiore di quello di un qualunque smartphone. Solo così la fotografia acquisisce profondità, solo così riusciamo a percepire la sua sensibilità.
Tra le mostre, la New Eyes, a cura di Laura Tota, vedrà la partecipazione di 54 giovani autori che hanno scelto la fotografia come mezzo di espressione per esplorare la relazione tra identità e mondo iperconnesso. Free Bodies, invece, innesca una riflessione: l’algoritmo dei social media porta alla censura del corpo nudo, anche se si tratta di arte, fotografia o cinema. 24 fotografi provenienti da 5 continenti si sono confrontati sul tema: dalla rappresentazione fotografica del corpo alla libertà che ci è concessa – o negata – di mostrarlo.
Infine, la mostra personale del duo Nicholas Fols & Siermond porta in scena soggetti così belli da sembrare irreali. A tratti inquietanti, malinconici, tormentati e straordinariamente perfetti, sono immortalati in un’atmosfera sospesa. Su tutto e tutti aleggia un fascino magnetico.