Palazzo Strozzi, non solo un contenitore
"Nel 2015 Olafur visitò per la prima volta gli spazi di Palazzo Strozzi - spiega Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra - e rimase colpito dall’architettura rinascimentale, cominciando così una lunga conversazione tra lui e il palazzo quattrocentesco, un dialogo complesso il cui senso si riassume nella realizzazione di Nel tuo tempo".
È stato lo speciale incontro tra l’artista e l’edificio, quindi, a stimolare in lui il desiderio di raccontare, con le sue parole d’artista, l’importanza di osservare oggetti, dettagli, architetture, con occhi e sensi diversi, ogni volta, perché il tempo presente non è mai lo stesso.
Così, per non rimanere disorientati, è bene convincersi da subito che l’edificio che ospita la mostra è la mostra stessa: nelle prime tre sale del piano nobile, infatti, l’artista interviene in maniera minima, non ci sono opere concrete da guardare, ma un confronto continuo con le finestre del palazzo creato attraverso il gioco tra realtà e rappresentazione, presenza e assenza, in un alternarsi di luci, colori e ombre.
Le atmosfere sono coinvolgenti e la partecipazione, la curiosità, la presenza del visitatore, indispensabili.