Il Miart 2022 è il secondo a guida Nicola Ricciardi
La kermesse made in Italy guidata per il secondo anno consecutivo da Nicola Ricciardi ha un titolo che è tutto un programma: Primo movimento. E simboleggia l’inizio di una nuova fase, il desiderio di accelerare di un settore che oggi, dopo una positiva stagione autunnale, si sente pronto a fare un salto in avanti. Con i tempi che corrono sembra più un auspicio che qualcosa di realmente concreto, ma ci accontentiamo.
Il Miart 2022: le gallerie e gli eventi da non perdere
Dall’1 al 3 aprile, il capoluogo lombardo si trasforma in una sorta di hub dell’arte contemporanea, divenendo ben più di un succulento antipasto di ciò che avverrà di lì a poco alla Biennale di Venezia.
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Le gallerie top al Miart (e le scelte che ci incuriosiscono)
Fra le cose da non perdere per nulla al mondo, gli stand dei big, sia internazionali come Lelong & co. di Parigi e New York, Chert Lüdde di Berlino, Michel Rein di Parigi, Richard Saltoun Gallery di Londra; che italiani, come la Galleria Continua di San Gimignano, Lia Rumma di Napoli, Massimo Minini di Brescia, Franco Noero di Torino e Giò Marconi di Milano.
Ma le proposte messe sul piatto sono davvero tante.
Incuriosisce, ad esempio, quella della galleria milanese di Eduardo Secci, dove i dipinti di Daniel Crews-Chubb dialogano con le sculture di Kevin Francis Gray. Il risultato finale è un viaggio in cui figurazione e astrazione sembrano flirtare come davanti a un drink. Il pittore inglese interviene su tele ruvide, grattando e utilizzando olio, acrilico, pittura spray, sabbia, carboncino e pastello; mentre lo scultore di origine nordirlandese si concentra invece sul marmo, che plasma in modo delicatissimo come fosse zucchero filato.