Christoph Radl, che negli anni Ottanta ha disegnato l’immagine di Memphis, cura una mostra alla Triennale che espone oltre 200 tra mobili e oggetti realizzati tra il 1981 e il 1986 per l’omonima collezione

Dal 18 maggio al 12 giugno 2022, Triennale Milano e Memphis Milano presentano Memphis Again, un’esposizione diretta e curata da Christoph Radl, grafico e creativo nel campo del design e della moda, art director di Interni per più di 20 anni e tuttora collaboratore, esposta nel suggestivo spazio della Curva della Triennale che per loccasione assume linedita (doppia) veste di passerella per sfilate di moda e night club anni Ottanta.

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Oltre 200 arredi e oggetti firmati Memphis

La mostra presenta oltre duecento tra mobili e oggetti librerie, divisori, vetrine, mobili da toilette, tavoli da pranzo, tavoli da appoggio, tavolini da caffè, scrittoi, sedie, poltrone, divani letto, lampade da tavolo, da parete, da terra, a soffitto, posaceneri, vasi per fiori, contenitori per frutta, accessori tessili, tappeti, nei materiali più diversi, legni, plastiche, laminati, vetri, ceramiche, porcellane, argenti, acciaio, tessuti realizzati tra il 1981 e il 1986 per la collezione Memphis.

Memphis sta al design come il Futurismo sta alla storia dellarte

Nello spazio della Curva di Triennale, lunga oltre cento metri, gli oggetti sono presentati in ordine cronologico, come una sfilata, nella quale sarà lo spettatore a muoversi lungo la passerella in un’atmosfera da night club suggerita dall’allestimento e dalla colonna sonora di Seth Troxler. Alle pareti sono proiettate frasi di protagonisti, critici, architetti e designer.

Memphis sta al design come il Futurismo sta alla storia dellarte” spiega, con un frase ad alto impatto visivo, Marco Sammicheli, curatore per il settore design, moda e artigianato di Triennale Milano e direttore del Museo del Design Italiano.

L'intervento del curatore Christoph Radl

“Non volevamo fare una mostra di storicizzazione di Memphis, né tantomeno un omaggio a. L'intento è semplicemente quello di fare rivivere la realtà Memphis così comera allora, e com'è ancora oggi: vitale, colorata e divertente” spiega Christoph Radl, curatore di Memphis Again.

Nato in Svizzera e cresciuto in Austria, il grafico e art director si è trasferito a Milano nel 1977. Dopo la scuola di design, nel 1980 ha iniziato a lavorare con Ettore Sottsass, disegnando l’immagine di Memphis. Insieme a Sottsass Associati, nel 1984 ha fondato l’agenzia Italiana di Comunicazione. Nel 1993 ha poi avviato il suo studio di communication e graphic design che opera per aziende del settore moda, design, editoria e arte contemporanea.

“La mostra è concepita secondo due metafore chiave” continua Radl “una sfilata di moda e la clubbing scene degli anni Ottanta. Come esistono alcuni abiti, magari non funzionali, ma che ci rendono più attraenti, felici e intriganti, così ci sono librerie come Carlton che consentono di instaurare un rapporto emotivo con loggetto: i libri iniziano a fare una piccola danza che colora la casa e ci rende più allegri. Questa è la ragione della metafora della sfilata, che si traduce in una pedana lunga 80 metri. Ma questa volta le modelle sono ferme. Siano noi a spostarci, per ammirarle. Il tutto è confezionato in unatmosfera da club anni Ottanta, con un soundtrack che ripercorre la musica disco di quell'epoca, reinterpretata in un modo contemporaneo. Buona sfilata a tutti!”.

Per vivere (tutti quanti) le emozioni di Memphis

Nel 1981 io non ero ancora nato spiega Charley Vezza, ceo di Memphis Milano posso comprendere le ragioni per cui è nata Memphis ma non le sensazioni. Per questo ho chiesto a Christoph di fare vivere a tutti quelle emozioni. Volevamo una mostra contemporanea, perché se è vero che Memphis si esprime in un lustro, i suoi oggetti sono ormai parte di un eterno presente. Tutti gli oggetti in mostra sono nuovi, prodotti serialmente dal 1981 nella stessa maniera: non sono riedizioni, edizioni limitate o riproduzioni. Il titolo è evocativo: Memphis Again. Ancora, ancora, ancora: questo è quanto vogliamo fare nella nostra visione imprenditoriale.

Più che un omaggio, una proposta alternativa

La mostra non è un omaggio né una storicizzazione. Intende, oggi come allora (1981), riproporre l’attenzione sulle possibilità espressive e culturali di un design oltre il marketing. Memphis era nata come proposta di aggiornamento del linguaggio del design e dell’architettura. Una proposta alternativa a un design immaginato per risolvere problemi soprattutto funzionali e/o industriali, sottolineando invece anche l’aspetto psicologico ed emotivo della disciplina.

Ogni designer, per esempio, era libero di disegnare quello che voleva, senza alcuna restrizione. Più tardi, quando poi da necessità culturale è diventata, come previsto, “progetti e prototipi”, è nata la società per la distribuzione e la vendita. E ha funzionato.

I protagonisti

Starring (in ordine di apparizione): Ettore Sottsass, Michele De Lucchi, George J. Sowden, Martine Bedin, Andrea Branzi, Shiro Kuramata, Marco Zanini, Matteo Thun, Peter Shire, Aldo Cibic, Nathalie Du Pasquier, Gerard Taylor, Masanori Umeda.

Special guests: Arquitectonica, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Javier Mariscal