Tra gli eventi culturali della prossima edizione della fiera veronese, Marmomac Meets Academies coinvolgerà una serie di università italiane e internazionali in una ricerca sull'uso innovativo della pietra in architettura e design

In scena a Verona dal 26 al 29 settembre, la prossima edizione di Marmomac potrà contare su un ricco e diversificato palinsesto di mostre ospitate dal Padiglione 10, che assumerà i connotati di una vera e propria “culla della sperimentazione”. Parte di questa sfaccettata offerta culturale sarà la mostra “Marmomac Meets Academies 2023. Advanced Research and Lithic Experimentation”, che potrà contare sulla curatela di Giuseppe Fallacara con il contributo di Alessandro Angione, Ilaria Cavaliere e Dario Costantino e il supporto tecnico di Katia Gasparini.

Ricerche e sperimentazioni innovative

Queste le parole con cui l'architetto Fallacara descrive l'evento: “Ho curato l'edizione di Marmomac Meets Academies di quest’anno coinvolgendo numerose università e centri di ricerca italiani ed esteri, al fine di esporre ricerche e sperimentazioni innovative riguardanti l’uso della pietra in architettura e design. I prototipi fisici, come reali dimostratori scientifici, sono i veri protagonisti dell’esibizione che, con la loro concretezza ed evidenza plastica, sono in grado di descrivere il lavoro di ricerca in essi contenuta.”

Una grande volta sospesa

“Lo spazio espositivo qui a Marmomac, di forma quadrata”, prosegue Fallacara, “è composto da una grande 'volta sospesa', composta da elementi litici, al di sotto della quale 'orbitano' le diverse soluzioni prototipali delle università coinvolte. In particolare, gli elementi sospesi rappresentano le stelle del firmamento (in greco 'stereoma', da cui la codifica del nome 'stereotomia') e sono stati realizzati in breccia corallina murgiana di Castel del Monte, non naturale ma ricostruita secondo una ricetta innovativa derivante da specifiche ricerche sul tema della pietra ricomposta a partire dagli scarti”.

Viaggio intorno alla pietra

“Molti i temi affrontati qui a Marmomac”, continua Fallacara, “che spaziano dall’uso della pietra sottile alla pietra ricomposta, alla pietra stampata in 3D, a quella ottimizzata strutturalmente: tutte ricerche finalizzate all’uso eco-consapevole della preziosa materia litica. Sotto la volta sospesa, al centro dello spazio espositivo, si trova lo Stereotomic Tripod. Si tratta di un prototipo pensato per essere realizzato impiegando diverse tecniche costruttive (stampa 3D, subtractive manufacturing, intreccio di fibre di vetro e carbonio).”

Le numerose possibilità di lavorazione della pietra

“Intorno a questo 'nucleo' centrale sono distribuiti gli altri manufatti: sedute innovative, tavoli, plastici e altri prototipi che mostrano le possibilità offerte da processi innovativi di lavorazione della pietra. Le università, in stretta collaborazione con le aziende del comparto litico e di trasformazione, sono state chiamate a dialogare in maniera stretta e sinergica e a presentare congiuntamente l’esito delle ricerche sperimentali in un ciclo di conferenze organizzato durante i giorni di fiera”, conclude il curatore.

Università: italiane e internazionali

Tra le numerose università italiane e internazionali coinvolte per l'occasione e presenti a Marmomac, figurano: Politecnico di Bari, IID - Istituto Italiano di Design, TU Dortmund University, Accademia di Belle Arti Statale di Verona, Sapienza Università di Roma e Università di Porto, Florida Atlantic University (FAU) School of Architecture, Università di Auckland.