Dal 27 al 30 settembre, torna alla Fiera di Verona la 52ª edizione di Marmomac salone internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, dai macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alle ultime applicazioni nell’architettura e nel design.

La presentazione alla stampa, avvenuta alla Terrazza Martini di Milano, ha visto protagonisti Maurizio Danese, Presidente Veronafiere, Giovanni Mantovani, Direttore generale Veronafiere, Luciano Galimberti, Presidente Adi, Raffaello Galiotto, designer, Luca Molinari, Storico e critico di Architettura. Moderati da Aurelio Magistà, giornalista.

Il salone è espressione dell’eccellenza unica del Made in Italy. Anche se l’export lapideo italiano nel 2016, dopo sei anni consecutivi di crescita, ha rallentato, il valore aggiunto dei materiali lavorati dalle aziende tricolori ha toccato il massimo storico. Stesso discorso per i macchinari e le tecnologie dedicate. “Marmomac”, ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, “ha un ruolo riconosciuto dal Governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Mise-ministero per lo Sviluppo economico e da Ice-Agenzia”.

Marmomac, inoltre, da sempre fa dell’internazionalità uno dei punti di forza come dimostrano i numeri dell’edizione 2016, con il 64% del 1.670 espositori e il 60% dei 67mila visitatori provenienti dall’estero, da oltre 145 nazioni. “I dati 2017, seppur non ancora definitivi”, spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, “indicano anche quest’anno un incremento delle aziende straniere con nuove presenze. Il profilo internazionale di Marmomac cresce ad ogni edizione potendo contare sul programma di iniziative di Veronafiere che presidiano Nord America, Nord Africa e Sud America”.

Il successo di Marmomac risiede soprattutto dalla capacità di coniugare gli affari alla cultura di un prodotto che in Italia ha tradizioni millenarie ma guarda al futuro. Un concetto che trova espressione con ‘The Italian Stone Theatre’: un padiglione di 3.500 metri quadrati allestito in collaborazione con Mise, Ice e Confindustria Marmomacchine, dove tre mostre -‘Territorio & Design’ a cura di Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan, ‘Macchine Virtuose’ a cura di Raffaello Galiotto, e ‘Soul of City’ a cura dello Studio Luca Molinari- raccontano l’iterazione tra pietra, tecnologie di lavorazione, sperimentazione e design attraverso progetti d’avanguardia di architetti e designer.

Spazio anche alla terza edizione dell’International Stone Summit: conferenza mondiale dedicata alla pietra naturale che vede la partecipazione delle principali associazioni internazionali del marmo.

Dopo il debutto nel 2016, confermata la consegna del riconoscimento ‘Icon Award’, che individua tra le opere esposte all’interno di ‘The Italian Stone Theatre’ quella che diventerà l’immagine della campagna di Marmomac 2018.

Per il sesto anno, poi, va in scena Marmomac & the City, che porta nelle vie e nei cortili del centro storico di Verona 12 opere e installazioni in pietra, valorizzando quelle realizzate delle aziende per le mostre della scorsa edizione di ‘The Italian Stone Theatre’.

Ritorna, infine, anche l’11° Best Communicator Award: premio di Marmomac alla cura e all’originalità dell’allestimento fieristico delle aziende espositrici.

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Da sinistra, Luciano Galimberti, Raffaello Galiotto, Giovanni Mantovani, Maurizio Danese, Aurelio Magistà, Luca Molinari.