«Tutti i colori sono gli amici dei loro vicini e gli amanti dei loro opposti». Chagall parla così della propria pittura, ma l’eco delle sue parole incontra un’altra arte, quella di Ottavio Missoni.
Quadri e arazzi, tela e tessuto, dipinti e maglia. Due maestri del colore, due uomini che vissero il ‘secolo breve’ e le sue rivoluzioni nelle arti, due artisti che non si sono mai conosciuti ma i cui lavori si prestano ad essere messi in dialogo.
La mostra porta in scena il singolare confronto tra il pittore Marc Chagall e lo stilista Ottavio Missoni, incentrandosi sulle tematiche del sogno e del colore.
L’esposizione, a cura di Luca Missoni, con la direzione artistica di Sara Pallavicini e Giovanni Lettini, è promossa dall’Assessorato a Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, grazie all’Assessore Cristina Cappellini, e vede il patrocinio della Città di Sesto Calende in collaborazione con la Fondazione Rosita e Ottaviano Missoni.
Il progetto di accostare Ottavio Missoni, figura legata al territorio che ospita la mostra, e Marc Chagall è cresciuto su alcuni punti di comunanza tra i due personaggi e le loro opere.
Entrambi furono creatori di atmosfere cromatiche sognanti. Queste, nella produzione di Chagall richiamano il tono della favola e in quella di Missoni “…compongono – come commenta Enzo Biagi – qualcosa che eccita, come certe musiche, la possibilità di un viaggio in uno spazio sconosciuto».
Tra le opere esposte di Chagall, tavole dal ciclo della Bibbia e litografie dalla serie dell’Esodo – esemplari, per tecniche e tematiche, della poetica del pittore; di Missoni arazzi, tessuti e disegni, in particolare studi cromatici.