Luigi Ontani “irrompe” in ogni camera della Casa-Studio Giorgio Morandi con le opere ceramiche nature extramorte antropomorfane che, paradossalmente, restituiscono la tridimensionalità agli oggetti delle nature morte di Morandi, le quali vengono dirottate su significati differenti dalla continua materializzazione del volto totemico di Ontani, che presiede al loro attraversamento dello spazio e del tempo, nonché al riconoscimento e alla religiosa conservazione di un sublime raggiungimento dell’opera di Morandi, ossia l’osmosi tra sogno e realtà.
Create appositamente per le stanze Morandi, le nature extramorte antropomorfane (nei nomi delle opere di Ontani l’evocazione di Carroll, Joyce, Savinio, Palazzeschi…) si innestano nella trama delle cose, dei colori e della luce, nel percorso sentimentale delle stanze, della vita, di Giorgio, Anna, Dina, Maria Teresa Morandi.
Un “incontro”, tra Ontani e Morandi, che procede sulla strada di ovvie diversità e di alcune analogie, negli sguardi dei due artisti.