E' un incontro con frammenti di vita quotidiana, attraverso materiali dimessi, inutili o ancora utili, un contatto stretto e fisico con le loro potenzialità e carenze, un vederli diventare “altro”, nel momento in cui generano nuove sinergie e nuovi rapporti tra i vari elementi assemblati. Frammenti di una totalità dispersa, figli di continua sperimentazione e ricerca costante. E' quello dell'assemblaggio il tema della mostra, nel contributo che Louise Nevelson, protagonista assoluta dell’Espressionismo Astratto nell’arte americana, ne ha dato. Lavorando con materiali trovati o scartati, Nevelson (nome d'arte di Leah Berliawsky nata nel 1899 a Kiev e morta a New York nel 1989) ha inventato il linguaggio nuovo e radicale dell’assemblage, con il quale ha trasformato e trasfigurato i “detriti” della vita quotidiana facendoli diventare pura forma.