Dal 17 al 25 settembre torna, alla 20esima edizione, la settimana di riferimento per la creatività inglese. Protagonista, con un'installazione urbana, Sabine Marcelis

"Durante una cena, una sera, John Sorrell e Ben Evans parlarono dell'idea di un design festival. La mattina seguente Evans chiamò Sorrell: "Siamo davvero d'accordo a iniziare un festival?"", racconta Deyan Sudjic, direttore emerito del Design museum di Londra.

Nasceva così, vent'anni fa, il London Design Festival, quella che sarebbe divenuta la settimana di riferimento per il progetto e la creatività della capitale inglese. Un appuntamento che calamita ogni anno la comunità internazionale, che nel 2019 ha raggiunto 600mila visitatori, di cui oltre un terzo proveniente da 75 paesi.

Un evento che ritorna dal 17 al 25 settembre, con un ricco programma di installazioni, mostre, talk, presentazioni, inaugurazioni e forum. Ecco le novità da non perdere.

Sabine Marcelis al London Design Festival 2022

Sabine Marcelis è una delle (attesissime) protagoniste del LDF2022. Per la sezione Landmark projects, la designer basata a Rotterdam creerà l'installazione Swivel, che animerà St Giles Square fino a novembre, un 'parco giochi' di sedute rotabili realizzate in vetro, cemento e marmi, che invita i visitatori a riunirsi nello spazio, dimostrando il potere del design di avvicinare le persone.

"Questo progetto, come la maggior parte del mio lavoro, è una celebrazione dei materiali. Volevo rispondere allo spazio iniettando un po' di colore e divertimento in questo ambiente urbano", racconta Sabine Marcelis.

"Scegliendo deliberatamente un materiale naturale in una gamma di colori volevo creare un forte contrasto con l'architettura circostante e la tavolozza dei materiali artificiali. È un'installazione interattiva che invita il pubblico a decidere come vivere lo spazio, potrebbe incoraggiare le persone che non si conoscono a interagire tra loro, gli amici a sedersi insieme, o persino suggerire ai passanti di crearsi un momento di pausa intima".

Un altro Landmark projects è Into Sight di Sony Design, a Cromwell Place, una piattaforma multimediale su scala reale che gioca su effetti sensoriali per trasformare le superfici in una vista infinita e camaleontica di luci, colori e suoni mutevoli.

I festival commission

Tra i festival commission già annunciati c'è Henge, a Greenwich Peninsula, un lavoro a più mani di LSI Stone, Stanton Williams, Webb Yates e experimentadesign.

Un progetto ispirato alle strutture neolitiche in pietra, realizzato con calcare e marmo giurassici di 150 milioni di anni fa, riciclabili e a zero emissioni.

Il risultato è uno spazio dalla forma circolare, di raccolta, un luogo scultoreo e partecipativo, un ritrovo libero dove poter improvvisare letture di musica, poesia e performance spontanee.

Il Festival al Victoria&Albert Museum

Il London Design Festival rinsalda la collaborazione, giunta al 13esimo anno, con il Victoria&Albert Museum.

Il museo, mecca per gli appassionati di arte, moda, design, costume, tradizioni, gioielleria, storia (e molto altro), ospiterà una serie di installazioni e mostre sul tema della trasformazione, dall'evoluzione di molecole e materiali al rinnovamento creativo degli oggetti domestici e alla rigenerazione del Pianeta.

Tra i numerosi progetti, R for Repair, guidato dal DesignSingapore Council e dal National Design Center di Singapore, e co-curato da Hans Tan Studio e Jane Withers Studio, in cui i designer di Singapore ripareranno gli oggetti del Regno Unito e i designer britannici quelli di Singapore, in uno scambio interculturale animato da differenti interpretazioni della quotidianità.

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Negli spazi del V&A spiccherà Plasticity, una scultura monumentale, disegnata da Niccolò Casas, stampata in 3D da Nagami, e realizzata da Parley for the Oceans riutilizzando i rifiuti di plastica marina.

E ancora: The Libanese House: save a home, saving a city, un'installazione di Annabel Karim Kassar che esplora la ricostruzione di Beirut dopo l'esplosione del 2020, un'opera che sottolineerà gli effetti di questo avvenimento disastroso sull'identità culturale della città.

Infine, poetica, l'installazione-performance Material Experiments, dove l'artista canadese Omer Arbel incanterà il pubblico nel John Madejski Garden in un coinvolgente studio di soffiatura del vetro, trasformando antichità in rame e vetro acquistate nei mercatini delle pulci e nei negozi vintage in una serie di 113 nuovi manufatti

I design district, i quartieri del London Design Festival

Una delle forze, e delle peculiarità, del London Design Festival è la presenza di una rete di distretti, i Design district, cuore pulsante della kermesse, ciascuno con la propria storia e identità.

Quest'anno saranno 12 i Design District, quartieri in cui durante la settimana verranno organizzati eventi e incontri: Brompton Design District, Clerkenwell Design Trail, Islington Design District, King's Cross Design District, Mayfair Design District, Shoreditch Design Triangle, Southwark South Design District, William Morris Design Line, Greenwich Peninsula e Park Royal Design District che ritornano dopo il debutto dello scorso anno, e, rilanciati nel 2022, Bankside Design District e Pimlico Road Design District.

Le Design Destinations

Le Design Destinations sono le fiere che rientrano nel più ampio programma del LDF. Quest’anno, l’appuntamento è con il Design London, in programma dal 21 al 24 settembre a North Greenwich, una vetrina per i marchi di cucine, bagni, illuminazione e arredi.

In fiera, oltre ai prodotti, saranno presenti anche i padiglioni internazionali di paesi come Danimarca, Corea, Portogallo, Svezia e Thailandia, e verranno organizzati anche incontri e tavole rotonde sulle tendenze del settore.

Il Global Design Forum

Infine, merita una menzione il Global Design Forum, il programma curato dal London Design Festival che vede la partecipazione quest'anno di Arup Foresight, ExploreStation, Commonplace, Digital Urban, The GlassHouse Community Led Design e Tétris Design and Build.

Il Forum, tramite un panel di relatori internazionali, indagherà come si sta evolvendo il design per rispondere ai bisogni urgenti che il nostro ambiente e la società in generale devono affrontare.