Un filo rosso per rinsaldare – e materializzare – legami. Quello di Letizia Cariello da BuldingBox è un progetto espositivo in divenire, composto da un susseguirsi di interventi imprevedibili – a cadenza irregolare –, che si dilata nel tempo anziché nello spazio

Dal 21 gennaio al 23 dicembre 2022 la galleria BuildingBox propone una modalità espositiva inedita: invita un’unica artista, Letizia Cariello, a confrontarsi in maniera personale e mutevole – con lo spazio milanese di via Monte di Pietà 23, visibile al pubblico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per un intero anno.

 

Un percorso ricamato in divenire

Il progetto espositivo Calendario – Nous di Letizia Cariello, a cura di Annette Hofmann, sarà composto da un susseguirsi ininterrotto di interventi creativi liberi, irregolari, imprevedibili che scandiranno e daranno forma tangibile al tempo anziché allo spazio. L’intervento artistico in divenire crescerà, si modellerà e si trasformerà nel corso dell’anno, a nuove opere incorporate seguiranno sottrazioni di elementi, seguendo un percorso ‘vivo’, disegnato (o meglio, plasmato e cucito) dall’artista. Il legame? Un filo rosso.

 

Il tempo creativo imprevedibile di Letizia Cariello

Luogo dedicato allarte e alla sperimentazione, BuildingBox nel corso dell’anno diventerà un punto di osservazione privilegiato sull’arte di Letizia Cariello e al tempo stesso uno spazio di dialogo con il visitatore, che, grazie alla trasparenza delle grandi vetrate della galleria, potrà osservare lo svolgersi di una mostra mutevole e imprevedibile che assume forme sempre nuove grazie alla successione, all’annessione e all’avvicendamento di installazioni site specific, frutto di interventi a cadenza irregolare liberamente dettati dal tempo creativo dell’artista.

Cucire per rimarginare legami altrimenti perduti

Il tempo e il confine sono temi centrali nella ricerca di Letizia Cariello, che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura per dare forma tangibile a connessioni invisibili, ripristinare legami altrimenti perduti. La volontà di intercettare la consistenza materiale del tempo si concretizza nella ricerca e nella raccolta delle sue tracce, rese visibili e percepibili attraverso la scrittura di calendari e il ricorso a un filo rosso – marchio della sua produzione – che cuce tra loro oggetti, materiali e spazi. 

Dare una consistenza percepibile al tempo

Nel processo di cucitura, l’artista avvicina mondi e materiali diversi relazionandoli tra loro, rinsalda legami persi, rimargina ferite. Dagli alberi alle teiere, dalle tazze alle fotografie, il suo segno rosso attraversa gli oggetti e gli spazi quotidiani per materializzare il tempo in una forma percepibile.

 

Il tempo tra meditazione e corporeità

Nella poetica di Letizia Cariello, i Calendari – che si concretizzano in una lunga sequenza di numeri e lettere dipinta su lenzuola, piatti o altri supporti, inclusa la pelle dellartista, oppure incisa su marmo, rame o acciaio – rappresentano una forma di meditazione sul tempo e sulla sua reale esistenza. Divengono un esercizio artistico di scrittura e concentrazione mentale sul tempo a venire, nel tentativo di dare una corporeità alla sua natura intangibile, renderla concreta, o quantomeno rincorrerla, dandole un nome e una data. 

La soglia e il passaggio a un tempo spirituale

Con Calendario – Nous l’artista esplora il concetto di Nous (νοῦς in greco antico) che indica, a partire da Omero, la facoltà interiore di comprendere un evento l’intelletto intesa come porta o passaggio verso una dimensione altra, che esula dal tempo lineare per aprirne uno circolare, spirituale. Il Nous si presenta quindi come una soglia che invita il pubblico ad attraversare metaforicamente i confini, per comprendere l’intreccio tra installazione, spazio e tempo, divenendo esso stesso parte integrante dell’opera e delle sue relazioni.

Tornare per non lasciarsi sfuggire un tempo vivo

Calendario - Nous diventa quindi un invito, l’esortazione a ritornare a visitare la galleria, a non lasciarsi sfuggire il mutare dello spazio secondo un tempo vivo. “BuildingBox diventa carne, un cuore pulsante che, sia di giorno che di notte, pompa assottigliando i propri confini spaziali e materici, creando una porta verso una nuova dimensione, uno spazio di connessione” spiega Letizia Cariello. Proprio come un essere vivente, nel corso di tutto l’anno, il progetto espositivo crescerà, si evolverà, tesserà legami, materici e personali, e stupirà.