Questa volta vi presentiamo una selezione di appuntamenti da vedere fino alla metà di marzo, con un piccolo focus su Milano.
Perché ospita la manifestazione di MuseoCity che vede la partecipazione di oltre 110 istituzioni cittadine tra musei, archivi, fondazioni e gallerie e un palinsesto di appuntamenti veramente denso.
Ne abbiamo scelti quattro per ragioni di brevità, ma sul sito troverete tutto quello che occorre per muovervi nel museo diffuso più vasto della Lombardia.
Noi parliamo di design antico (con il centrotavola di Napoleone) e contemporaneo (con le opere del fashion designer Stefano Chiassai), di fotografia come architettura di un alfabeto visivo da costruire (negli scatti di Emilio Scanavino) e di moda, musica e rivoluzioni in un’esposizione sul clubbing che è anche da vivere: alla sera gli spazi del Pac che la ospitano diventano una discoteca.
Sempre a Milano ci sono la mostra dedicata al fotografo Guy Bordin, mago della composizione scenica, architetto dei colori e grafico del trucco glossy per le sue modelle.
Nel capoluogo lombardo arrivano anche alcuni lotti che andranno all’asta in aprile a Parigi degli arredi del mitico hotel Bauer Palazzo di Venezia. Artcurial ne fa una piccola mostra che è un’immersione nella storia del design al servizio dell’ospitalità.
Andremo poi a Nuoro dove architettura e cinema si raccontano in un’esposizione abbastanza unica: racconta la storia della scalinata Potëmkin, denominata così dai cittadini di Odessa in seguito al mitico film di Ėjzenštejn, ma progettata nell’800 dall’architetto Boffo.
Due grandi mostre infine parlano di arte.
Quella contemporanea approda a Palazzo Strozzi che, per celebrare i 30 anni di attività della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, chiama a raccolta le star degli ultimi 40 anni, da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye.
L’arte della New York degli anni 60 invece è in mostra alla Pinacoteca Agnelli con un’artista quasi sconosciuta in Italia, Lee Lozano.
Perché vederle: questa selezione è un bouquet di fiori misti dai profumi e colori più diversi che saprà accontentare anche i gusti più vari. Dal contemporaneo provocatorio e ironico al più classico design napoleonico passando per il cinema, il clubbing e l’arte newyorkese del secolo scorso, si compone un viaggio articolato e poliedrico nel concetto di arte.
MuseoCity, Milano, sedi varie, dal 3 al 5 marzo
Inaugura il 3 marzo la nuova edizione della manifestazione che trasforma Milano in un unico spazio espositivo diffuso, grazie al coinvolgimento di oltre 110 istituzioni mussali.
Il tema questa volta è la luce dei musei, declinato da diversi punti di vista, dalle arti visive alla scienza passando per il design e l’architettura. Il programma è molto ricco e offre anche l’occasione di vedere opere conservate in altre città della Lombardia per l’occasione ospiti in alcuni musei milanesi (nella sezione Dialoghi).
Qui vi segnaliamo una piccola selezione di appuntamenti.
Il primo è con il design: il centrotavola commissionato al mosaicista romano Giacomo Raffaelli per il banchetto in onore di Napoleone e della sua incoronazione a Re d’Italia sarà esposto eccezionalmente nell’ambito di A casa del Viceré.
Eugenio di Beauharnais nella Milano napoleonica, un approfondimento sull'arte, il gusto e la moda dell’epoca (a Palazzo Reale fino al 4 giugno). L’ADI Design Museum è parte dell’iniziativa con la mostra di Stefano Chiassai, Oltre il lockdown.
Disegni, tessuti, colori: un commento quotidiano ai fatti principali che hanno accompagnato i giorni più difficili della pandemia per mano della fantasia di Chiassai.
Personaggi inventati e disegnati a pennarello conducono in un mondo in cui è possibile perdersi nella bellezza sconfinata. Come la creatività del fashion designer che ha declinato questo lavoro su mezzi espressivi diversi. Si parte da un’installazione immersiva inedita il cui filo conduttore è il tessuto: 17 arazzi eseguiti a telaio Jacquard, abiti e elementi di design, quali sedute e tavoli, che riprendono il motivo del tessuto diventano emblema di un meccanismo che ha convertito la negatività in un percorso orientato al futuro (Adi Design Museum, Fino al 4 aprile).
L'Archivio Emilio Scanavino apre le porte con una nuova esposizione dedicata alla fotografia del poliedrico artista genovese. Con il titolo Emilio Scanavino. Luce e materia. Fotografie degli anni 60 va in scena la sua filosofia del guardare: “A me piace fotografare. Ma non cerco belle immagini, mi piace andare in giro e ritrarre lo scheletro della natura, certi buchi, certi solchi che i secoli hanno scavato nelle montagne…”.
Ritrattista di quella archeologia contemporanea che lo ha guidato in tanti suoi lavori materici, segue il filo dello spazialismo e dell’informale per comporre l’alfabeto di una lingua fatta di segni grafici e plastici, fisiologici e tangibili, organici e astratti. (Archivio Emilio Scanavino visitabile dal 3 al 5 marzo in orario 10 - 19; dal 6 marzo al 23 aprile su prenotazione).
Infine, una mostra evento al PAC.
Il titolo potrebbe essere Le 72 ore che sconvolsero il Padiglione di Arte Contemporanea perché la mostra DISCORIVOLUZIONE. You Got to Get In to Get Out oltre a raccontare lo scenario del clubbing attraverso installazioni site specific, fa del Pac una discoteca.
Di giorno si visita l’esposizione che descrive la storia di un mondo effimero e rivoluzionario, parlando delle discoteche come dei luoghi in cui si sono svolte battaglie identitarie e per i diritti civili, sono nati fenomeni della moda e del costume e sono andate in scena la danza e la musica elettronica e non.
Per farlo, gli studenti Laboratorio di Progettazione degli Interni del Politecnico hanno messo a punto tre sezioni e cinque discoinstallazioni. Che di sera, durante gli eventi musicali, esprimeranno lo sguardo sul presente e sul futuro della discoteca. Venerdì e sabato sera Le Cannibale trasforma il PAC in un club esclusivo con Daniele Baldelli, fondatore del celebre Cosmic e ritenuto il primo dj italiano.
Ad affiancarlo Fabio Monesi, dj e produttore di fama internazionale. Ospiti del sabato notte l’artista tedesca Lena Willikens, dj resident del famoso Salon Des Amateurs, la musicista e cantante giapponese Hiroko Hacci. (Pac, via Palestro 14, Milano. La mostra è visitabile in orario 10.19.30. gli eventi serali sono a pagamento, in orario 22 - 3)
A chi piacerà: MuseoCity piace a tutti, dagli appassionati di piccole realtà da scoprire come gli archivi o i musei monotematici, fino agli amanti del clubbing, passando per le arti visive e il design.
Informazioni utili: La manifestazione MuseoCity si svolge tra il 3 e il 5 marzo. Tutte le informazioni sul sito della manifestazione
Guy Bordin. Storyteller, Armani Silos, Milano, fino al 31 agosto
Racconta storie Guy Bordin, il fotografo francese che ha scelto Alfred Hitchcock ed Edward Hopper come maestri putativi e il giallo e il noir come generi di riferimento.
Il suo storytelling è tutto in un singolo scatto, che diventa denso, spesso dai colori saturi o dalle forme decostruite, attraverso uno studio della composizione unica. Perché è proprio questo il suo tratto distintivo, proveniente dai suoi studi artistici che lo hanno formato come pittore.
Un pittore essenziale, ironico e provocatore della fotografia: ecco cosa è stato Guy Bordin nel suo lavoro per Vogue e per la pubblicità, sempre attento a mettere in primo piano la fotografia e non il prodotto, in un’incredibile libertà creativa.
E sempre la pittura lo guida nella creazione del codice Bourdin: lo studio minuzioso dei colori, le composizioni sospese tra l’assurdo e il sublime, i giochi di luci e ombre e il trucco ‘glossy’ delle modelle sono gli elementi architettonici del suo costruire l’immagine.
In mostra 100 foto selezionate da Giorgio Armani insieme a The Guy Bourdin Estate.
A chi piacerà: a chi ama la fotografia, la moda, i film di Hitchcock e le vedute intimiste di Hopper.
Informazioni utili: Armani Silos, via Bergognone 40, Milano, aperto dal martedì alla domenica in orario 11 - 19.
Gli arredi dell’Hotel Bauer Palazzo di Venezia, Artcurial, Milano, dal 2 al 31 marzo
Erano gli anni '40 quando l’Hotel Bauer di Venezia aveva deciso di mettere mano ai propri arredi per darsi un look aggiornato anzi avanguardista.
Quella è stata l’ultima volta e l’albergo, punto di riferimento a Venezia da sempre, si è caratterizzato per quello stile ormai rétro, fascinoso e rassicurante insieme. Fino ad oggi.
Perché il 24 di aprile gli arredi del Bauer andranno all’asta a Parigi in vista di un rinnovo totale dei propri spazi e Artcurial organizza un’anteprima per mostrare al pubblico le meravigli del design con alcuni lotti.
Ma attenzione: non è solo un viaggio negli anni 40 del secolo scorso. L’Hotel Bauer è un luogo eclettico che conserva stili di epoche diverse, dal gotico bizantino al modernismo per giungere agli arredi contemporanei degli esterni, per comporre una vera e propria storia del gusto nell’arte dell’ospitalità.
A chi piacerà: a chi ama Venezia, il design e le immersioni nelle diverse epoche storiche.
Informazioni utili: Artcurial, Corso Venezia 22, ingresso gratuito.
Reaching for the stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, Palazzo Strozzi, Firenze, dal 4 marzo al 18 giugno
Cos’è successo negli ultimi 40 anni nell’arte contemporanea?
Analizzare il lavoro che ha fatto la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino è un ottimo modo per fare il punto e provare a formulare una risposta a questa domanda.
Oppure si può andare a Palazzo Strozzi di Firenze che, per festeggiare i primi 30 anni della Fondazione Sandretto, ha organizzato una mostra antologica attraverso oltre 70 opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Paola Pivi, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye.
Curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione si snoda lungo tutti gli spazzi del Palazzo, Strozzina e cortile inclusi, con l’idea di creare una piattaforma di sperimentazione e partecipazione in cui si uniscono le opere della collezione, nuove produzioni create per la mostra a un programma di attività e progetti con gli artisti.
Ci sono proprio tutti e anche tutti i media attraverso cui l’arte contemporanea si è espressa e continua a esprimersi oggi.
Insieme al mecenatismo e al collezionismo. Come ha sottolineato il curatore: “Ospitare a Firenze una collezione come questa significa celebrare i valori del mecenatismo e della committenza nella città dove il grande collezionismo è nato”.
A chi piacerà: agli amanti del pop, agli irriverenti, a chi vuole fare un viaggio a ritroso nel contemporaneo.
Informazioni utili: Palazzo Strozzi, piazza Strozzi, Firenze. La mostra è aperta tutti i gironi dalle 10 alle 20, il giovedì fino alle 23.
ODESSA STEPS. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura, Man, Nuoro, dal 3 marzo al 25 giugno
Chi l’ha vista non può dimenticarla la scalinata della Corazzata Potëmkin.
In quel film, deriso poi in un episodio di Fantozzi per la sua (quasi insopportabile) lunghezza a prova di cinefilo accanito, episodi tragici si svolgono sui gradini di quella scalinata, compresa la caduta di una carrozzina, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso per la sorte del neonato…
La scena ha fatto la storia del cinema e il film, del 1925, è una pietra miliare della filmografia sovietica per la regia del grande Sergej Michajlovič Ėjzenštejn.
Tanto che quel luogo viene chiamato da tutti scalinata Potëmkin.
Il progetto originario, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell'Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867).
A raccontarne la storia rimasta avvolta nel mistero a lungo, è questa mostra che riporta la tradizione che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari. Il percorso espositivo è un’interessante occasione per dire come l’architettura, l’urbanistica, l’arte e la biografia di un uomo possano costruire territori, abitudini e un immaginario collettivo.
A chi piacerà: la ameranno gli appassionati di cinema, i curiosi del presente come del passato.
Informazioni utili: Man, via Sebastiano Satta 27, aperto dal martedì alla domenica in orario 10-19.
Lee Lozano. Strike, Pinacoteca Agnelli, Torino, dall’8 marzo al 23 luglio.
Della pittrice, artista visiva e concettuale pioniera della scena artistica newyorkese degli anni 60, in Italia si sa molto poco, tanto che questa è la prima rassegna monografica a lei dedicata.
In mostra un’ampia selezione di opere della sua carriera artistica, prolifica quanto breve: tutto si concentra in dodici anni, dal 1960 al 1972. Pittrice di formazione, si trasferisce a New York da Chicago per affermarsi rapidamente come artista.
Mantiene la pittura come suo mezzo espressivo d’elezione, con un approccio che la distingue dai movimenti del periodo, segnato dalla pop art, dal minimalismo e dall’arte concettuale.
Se è vero che fa sua quest’ultima, rifiuta però qualunque forma di categorizzazione dell’arte e qualunque sistema di potere.
Il percorso espositivo conduce il pubblico proprio attraverso la sua filosofia. Si comincia con opere e disegni figurativi vicini all’espressionismo, si passa lungo il periodo di Tools, dedicato a ritratti di attrezzi in grandi dimensioni, per giungere a Dropout, opera esclusivamente concettuale che segna l’abbandono di Lozano della scena artistica.
Una scoperta molto interessante, che è anche uno spaccato della New York nei Sessanta.
A chi piacerà: a chi cerca l’autonomia di pensiero nell’arte, a chi crede nell’espressione individuale, a chi vuole scoprire cose nuove.
Informazioni utili: Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli, via Nizza 230/103, Torino, aperta da martedì a domenica in orario 10 - 19.