Cinque mostre da non perdere e perché andarle a vedere a Bergamo, Milano, Palermo, Vicenza e Reggio Emilia

La natura si può indossare, per diventare paesaggio ma anche fossile, sindone, addirittura.

È quanto mette in pratica Tiziana Cera Rosco, artista in residenza all’Orto botanico di Palermo per un intero anno, che ora restituisce le sue creazioni al pubblico in una doppia mostra nell’Orto e in una chiesa della città.

Un progetto di mimesis mai completo fino in fondo, proprio per segnare la differenza e narrare un’immersione nel mondo naturale. Completamente opposta a questa attitudine è invece quella narrata da Beth Letain, artista canadese ospite a Milano da Peres Project, che formula quadri materici in bicromie dal significato sintetico, quasi pressato dentro forme geometriche che stimolano il pubblico a porsi domande sul loro reale significato e su quanto succeda oltre l’opera, dietro il quadro, nello spazio non delimitato dalla vernice.

Elena Xausa, illustratrice molto nota nell’editoria italiana e internazionale, espone i suoi lavori e anche gli sketchbook in una mostra alle Gallerie d’Italia di Vicenza: un viaggio nella storia dei suoi disegni così densi, ironici e poetici che culmina nei lavori di altri illustratori che ne portano avanti la visione. Ed è proprio la visione a condurci alle ultime due mostre selezionate. Prima di tutto quella dedicata a Luigi Ghirri a Fotografia Europea che inaugura il 28 aprile.

Non si sapeva mai dove guardava e cosa vedeva come dicono le persone che lo hanno accompagnato nelle sue scorribande sul territorio italiano e lo conoscevano bene: le stampe erano sempre una sorpresa. E quelle meravigliose sorprese dedicate alla natura sono esposte in una bella mostra che coinvolge anche altri fotografi del calibro di Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta e Mimmo Jodice.

Lo sguardo poi caratterizza anche la mostra che raccoglie i progetti premiati con il Compasso d’Oro prodotti dalle aziende sul territorio di Bergamo e Brescia. Si intitola Fabbriche pensanti ed è una narrazione efficace di tutte le fasi del progettare, dall’idea al prodotto finito, passando per schizzi, modelli e scomposizioni, visitabile a Bergamo.

Perché vederle: la relazione tra uomo e natura può essere un filo conduttore di questa selezione che propone visioni fotografiche, sperimentali, pittoriche, illustrate e trasformate in prodotto. Progetto e espressione artistica si interrogano sul territorio per una restituzione ad alto tasso di poesia.

Beth Letain, Bring the ground to you, Peres Project, Milano, fino al 25 maggio

Il mezzo è il messaggio, ormai si sa da tempo. E qui il mezzo, una vernice molto viscosa, determina la forma, facendo della pittura un’arte scultorea, tridimensionale.

Così Beth Letain lavora a un nuovo ciclo di opere, dopo quelle caratterizzate principalmente dall’uso del primer bianco, imprimendo alle tele una fisicità condivisa con il pubblico.

Che si trova a relazionarsi con opere geometriche di forme giustapposte, dense e materiche, nell’impossibilità di trascurare la domanda necessaria: cosa succede fuori dall’opera? La costrizione dello spazio pittorico e materico insieme inevitabilmente genera interrogativi sul loro opposto.

Lo spazio dipinto di contro è in contrapposizione con la vernice usata, creando una tensione che ben rappresenta il momento creativo e evolutivo dell’artista.

“Sto camminando attraverso la mia valle misteriosa”, ha dichiarato. E in effetti valli, giardini, mari ma anche caselle strette e ordinate come campi coltivati dall’uomo o condomini di una metropoli o forse astrazioni assolute emergono da questi dipinti. Che hanno un fil rouge comune: stimolare il pubblico a farsi domande e a interpretare.

A chi piacerà: a chi ama l’arte contemporanea, a chi crede nell’arte come relazione.

Informazioni utili: Peres Project, piazza Belgioioso 2, Milano, aperto da lunedì a venerdì dalle 11 alle 18

Le fabbriche pensanti. Storie di Compassi d’Oro da Bergamo a Brescia, Palazzo della Ragione, Bergamo, fino al 4 giugno

Sono 32+1 i progetti premiati con il Compasso d’Oro esposti in questa mostra realizzata con il patrocinio dell’ADI Design Museum e che raccontano il mondo del design industriale tra Bergamo e Brescia.

Si va dal ventilatore Zerowatt di Ezio Pirali allla lampada Luminator di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos, alla parete divisoria Cartoons di Luigi Baroli per Baleri, alla recentissima valvola di raccordo per respiratore Easy Covid-19 per Isinnova, di Cristian Fracassi e Alessandro Romaioli.

Ai 32 prodotti si aggiunge (+1) il simbolo della Regione Lombardia, disegnato da Bob Noorda, Roberto Sambonet, Pino Tovaglia e Bruno Munari. La particolarità? Si indaga il progetto lungo tutto il suo processo di realizzazione, dall’idea al prodotto, attraverso disegni, modelli e scomposizioni.

A chi piacerà: a chi ama la storia del design e agli appassionati di invenzioni geniali.

Informazioni utili: Palazzo della Ragione, sala delle Capriate, Piazza Vecchia 5, Bergamo, aperto da lunedì a venerdì in orario 15 - 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19.

Leggi anche: Fabbriche Pensanti. Storie di Compassi d’oro da Bergamo a Brescia

Tiziana Cera Rosco, Anthurium – Parla mio fiore, Orto Botanico e Chiesa SS. Euno e Giuliano, Palermo, fino al 21 maggio

Tiziana Cera Rosco ha vissuto per un intero anno nell’orto botanico dell’università di Palermo. La rimessa degli attrezzi è diventata la sua abitazione e il suo studio artistico, il materiale organico lo strumento espressivo, insieme al suo stesso corpo e al suo stesso pensare.

Artista, poetessa e filosofa, Cera Rosco propone un quasi viaggio archeologico altamente simbolico nell’immersione nella natura. Quattro stagioni, naturalmente, con i loro significati di ciclicità e ognuno nella propria specificità peculiare, vestono l’artista e i suoi pensieri in una poetica ecologica e spirituale.

Ecco, il gesto artistico di Cera Rosco è proprio un vestirsi dell’ambiente e contemporaneamente il suo imporsi in un abito nero rigido, una specie di corazza protettiva, statuaria, che pone l’artista al centro di un dissidio impossibile, come di una simbiosi non realizzabile.

Ci sono anche piccole sindoni vegetali, fossili di se stessa e drappi di alghe e semi di melograno, insieme a foglie, frutti e fango.

A chi piacerà: ai paesaggisti, agli sperimentatori, ai poeti e filosofi.

Informazioni utili: Orto Botanico, Via Lincoln, 2 Palermo, aperto da lunedì a sabato in orario 9 - 19 e domenica 10 - 19 (dal 1° maggio la chiusura è alle 20). Chiesa SS. Euno e Giuliano, P.zza Sant’Euno, Palermo, aperta da lunedì a venerdì in orario 10 - 13 e 15 - 18.

EX - Illustri x Elena Xausa, Gallerie d’Italia, Vicenza, fino al 10 settembre.

Elena Xausa è un’illustratrice che racconta il mondo a colori, in disegni capaci di sintesi geniali e di narrazioni multistrato. I suoi lavori spesso accompagnano articoli o copertine di magazine cartacei che affidano alla sua matita l’immaginario racchiuso nei propri contenuti scritti. Ma cosa significa il titolo?

Prima di tutto la mostra nasce da Intesa Sanpaolo e Illustri, Associazione Culturale curatrice della manifestazione internazionale biennale ‘Illustri Festival’, una panoramica interessante del mondo contemporaneo dell’illustrazione.

Ex sta a indicare il moto da luogo, il punto di partenza e anche la causa. EX sono anche le iniziali dell’artista, forse la causa primaria. In mostra 200 lavori, inclusi gli sketchbook, mai resi pubblici prima (per la sezione EXperimenti), passando per i suoi anni all’estero, dove a ispirare i suoi lavori sono stati biblioteche, caffè, studi in condivisione, treni e vaporetti, aeroplani e automobili, salotti di amici, prati fioriti, scogliere norvegesi e radure americane (EXpo), per giungere infine nei lavori degli altri (EXnovo), con cento illustratori che portano avanti la sua poetica.

A chi piacerà: a progettisti creativi, a comunicatori e a disegnatori di ogni età

Informazioni utili: Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Contra’ Santa Corona 25, Vicenza, visitabile da martedì a domenica dalle10.00 alle 18.00.

Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi. Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi, Palazzo dei Musei, Reggio Emilia, dal 28 aprile all’11 giugno

Inaugura il 28 di aprile il festival Fotografia Europea, il consueto appuntamento che porta al pubblico una ricca selezione di sguardi e proposte negli scatti di giovani e non.

Tantissime le iniziative e le esposizioni da vedere, qui cominciamo mettendo un piede nell’Eden, come vuole il titolo di questa mostra dedicata a Luigi Ghirri.

Titolo che prende ispirazione da un’indagine che Ghirri aveva compiuto tra parchi e giardini d’Italia perriflettere sull’antropizzazione, qui affiancata dai lavori di altri fotografi che hanno continuato la ricerca (Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Varena Von Gagern e Cuchi White).

Il senso di appartenenza alla natura accomuna i lavori di tutti e 14 i fotografi, ponendo l’attenzione sul bisogno di ripensare le città.

Accanto a loro è esposto il monumentale lavoro di Cesare Leonardi e Franca Stagi L’architettura degli alberi, in mostra per la prima volta a Reggio Emilia nel 1982. Non poteva mancare nel percorso espositivo la serie Colazione sull’erba in cui Luigi Ghirri racconta una natura puramente decorativa e la necessità di un nostro cambiamento di prospettiva.

Un’immersione nel mondo del fotografo emiliano e del suo punto di vista sul paesaggio della Penisola, tra progetto, reportage e opera d’arte.

A chi piacerà: A chi ama la fotografia e quella di Ghirri in particolare, a chi sceglie la delicatezza e predilige la peculiarità nello sguardo fotografico.

Informazioni utili: Palazzo dei Musei, via Spallanzani 1, Reggio Emilia, per le giornate inaugurali del 29 e 30 aprile la mostra è aperta dalle 10 alle 23; l’1 maggio dalle 10 alle 20. Dal 2 maggio il museo è aperto da martedì a giovedì in orario 10 - 13, da venerdì a domenica dalle 10 alle 20.

Cover photo: Elena Xausa, 'Baseball'