Un borgo raccolto e senza tempo, tra terra e mare, tra Liguria e Toscana. Montemarcello è un luogo speciale, di una bellezza sfrangiata e calibrata, enfatizzata dall’arte pubblica che si innesta nel quotidiano

Di là le Apuane scavate di marmo, la foce del Magra e la scansione ipnotica che tratteggia, rettilinea e colorata, la Versilia. Di qua, il sinuoso Golfo dei Poeti con Portovenere che la sera sbrilluccica sul fondo. Sotto Tellaro; in alto a cavallo tra Liguria e Toscana, a segnare i confini smarginati della bassa Lunigiana si delinea, arroccato intorno a una piazzetta fiabesca, Montemarcello, un borgo magico, (troppo) poco conosciuto, un punto di vista privilegiato, valorizzato da interventi darte contemporanea.

Cosa rende speciale Montemarcello

C’è un punto, quando si sale da Ameglia verso Montemarcello, nel cuore del Parco Naturale Montemarcello-Magra-Vara, un punto preciso dove, dopo parecchi tornanti e un bosco denso che sprigiona profumi selvatici e odore di terra, resina e salsedine, tra sprazzi di mare abbacinante che appare e scompare tra le fronde, c’è un punto speciale dove, inaspettata, si apre una doppia vista.

A sinistra, si stagliano, maestose, le Alpi Apuane: fanno da cornice imperiosa alle spiagge della Versilia che dalla foce del Magra proseguono in una sequenza rettilinea, dall’intatto fascino anni Sessanta, senza soluzione di continuità, a perdita d’occhio, lungo la costa toscana. Sotto, si estende la Val di Magra che prosegue a Nord, verso l’Emilia-Romagna, nella Lunigiana

A destra, si riconoscono il Tino e la Palmaria; davanti svetta Portovenere che culmina nell’inconfondibile Chiesa di San Pietro a picco sul mare, da cui si snodano le calette che disegnano il profilo frastagliato eppur morbido del Golfo della Spezia, perla del Levante Ligure.

Vicino a questa spettacolare terrazza panoramica naturale, a 226 metri sul livello del mare, sorge La Marrana, un progetto di arte ambientale che si dispiega nel grande parco di una villa privata aperto al pubblico in occasioni specifiche. Un modo di condividere larte contemporanea con tutti, un valore aggiunto per il territorio.

La Marrana arteambientale

Nata nel 1996 per volontà di Grazia e Gianni Bolongaro con lo scopo di sensibilizzare le persone all’arte contemporanea, il parco d’arte ambientale La Marrana, esteso su poco più di 4 ettari, conta 37 opere realizzate appositamente per e soprattutto nei suggestivi e panoramici spazi open air della loro abitazione di Montemarcello, trasformati da artisti di generazioni e culture diverse, come Jannis KounellisJan Fabre, Ettore Spalletti, Kengiro Azuma, Luigi Mainolfi, Claudia Losi, Gabriella Benedini, oltre a Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Mario Airò e Vedovamazzei e molti altri.

Le particolarità

Quello creato è un luogo speciale, di riflessione ma anche di ritrovo, fuori dagli usuali spazi di incontro: non una galleria, non uno spazio museale ma una casa privata che si apre al pubblico in specifiche occasioni.

Un luogo dove gli artisti sono invitati a creare opere appositamente studiate per dialogare con le collocazioni che loro stessi scelgono. Gli interventi di arte ambientale sono da sempre sviluppati con particolare attenzione al rapporto che si crea tra opera e il territorio in cui si innestano, da cui traggono ispirazione e al tempo stesso modificano. A questi interventi si aggiungono mostre dedicate a grandi artisti o a figure emergenti.

La storia della Marrana

Nel 1995 iniziò la nuova avventuraspiega Gianni Bolongaro. “Io e mia moglie, il cui nonno fu uno dei più importanti collezionisti d’arte italiani degli anni ’30, decidemmo di far conoscere agli abitanti di Montemarcello la figura di Carlo Mattioli, di Parma, che aveva casa anche a Montemarcello ma che nessuno conosceva come artista. L’anno successivo replicammo con Fausto Melotti; la grande partecipazione di giornalisti, curatori e appassionati, ci fece decidere di passare all’arte ambientale. Iniziò così la storia de La Marrana.

Il prossimo anno sarà presentata una video installazione che racconterà proprio la storia della Marrana.

Arte, architettura e interventi urbani

Arte, territorio, borghi ma anche città. Il P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale fu attivato in Triennale a Milano dal 2008 al 2010 per promuovere gli interventi urbanistici nati dalla collaborazione artista e architetto sin dalla fase progettuale.

Derivazione del premio fu il Bando di concorso per la riqualificazione di piazza Verdi a La Spezia, vinto dal progetto presentato dalla coppia formata dall’artista Daniel Buren e dall’architetto Gianni Vannetti, che hanno quindi ridisegnato insieme lattuale configurazione degli spazi cittadini.

Larte contemporanea si innesta nel borgo

In continuità con lidea di far vivere l’esperienza dell’arte contemporanea allestendo le opere nel borgo, non in spazi chiusi ma in mezzo alle persone, così che possano avvicinarsi e condividerle nella quotidianità, per tutta lestate 2022, fino al 18 settembre, il progetto Una Boccata d’Arte propone un itinerario culturale, lontano dai circuiti turistici più battuti, alla scoperta di 20 borghi italiani, uno per regione, in cui un artista ha realizzato un intervento site specific.

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Un incontro ravvicinato, autentico e fecondo

Per la Liguria è stato scelto proprio Montemarcello. Grazie alla sua dimensione raccolta e alla sua grazia fuori dal tempo, il paese, tra terra e mare, dà vita a un incontro ravvicinato  autentico con l’arte contemporanea, reso speciale dal sorprendente dialogo e dal fecondo scambio che si genera fra territorio e opera d’arte Caro Montemarcello di Alice Ronchi , abitanti e visitatori.

Caro Montemarcello

Lintervento Caro Montemarcello ha coinvolto gli abitanti nel racconto del senso di comunità e amore che pervade il borgo, attraverso una performance partecipativa e una scritta in acciaio (la parola amore, appunto) posizionata sul portale delle mura difensive.

L’arte è un messaggio, qui è di amore

“Il mio interesse si è subito rivolto verso il rapporto intimo tra la persona e il luogo, non tanto sulla storia o sull’architettura, che avevo in precedenza studiato, ma sulle emozioni, sui legami e su tutta la sfera emotiva legata ai ricordi e alle sensazioni” spiega lartista Alice Ronchi.

“Dalle interviste agli abitanti sono emerse immagini contrastanti del luogo tutte però accomunate da un fortissimo amore per il loro paese; parlavano del borgo come se fosse una persona da lì è nata la mia idea di chiedergli di scrivere una lettera o un pensiero rivolto direttamente a lui, a Montemarcello” conclude Alice.