Si prosegue verso l’Antico Lavatoio, dove l’installazione di Pedrali “Trame di Paesaggi”, curata da Olos Atelier, richiama la grammatica del territorio tra canneti, boschi e natura antropizzata. Un progetto suggestivo da indagare a strati per stimolare una riflessione sulla relazione uomo-natura e per allenare lo sguardo alla biodiversità.
In Piazza Mascheroni, si trova un giardino dove percepire gli effetti benefici della biofilia, la tendenza e il bisogno innato e umano di affiliarsi ad altre forme di vita. “Il Giardino del Benessere”, progetto realizzato da Elisabetta Fermani e Massimo Semola in collaborazione con Gardenia, avvolge il visitatore in un abbraccio che evoca il bosco. Un luogo dove fermarsi, incontrarsi, riposare e anche giocare a scovare tra le piante gli animaletti immaginari, opera di Giovanni Tamburelli.
A pochi metri da questo luogo di pace, l’installazione [PARENTESI VAIA] con opere fotografiche di Manuel Cicchetti e testi di Angelo Miotto obbliga a una sosta e ad una riflessione profonda sulle responsabilità che l’uomo deve assumersi rispetto alla cura e salvaguardia del Pianeta. Da un lato i risultati di costruzione e cementificazione dall’altro uno sguardo alla devastazione della Tempesta Vaia che, in Italia, ha distrutto nel 2018 circa 42.500 ettari di bosco.
Il festival si è radicato anche in Città Bassa, dove, grazie alla partnership con INTERNI, sono presenti due installazioni in Piazza Dante.