La serie di 41 Kalligraphy
Accanto a fogli, appunti e diari, in mostra anche alcuni oggetti, fotografie, disegni.
"Come la serie dei kalligraphy che Sottsass realizza per una galleria di Zurigo, segni grafici che in alcuni casi diventeranno vasi-scultura, e che qui sono esposti nella serie completa, tutti e 41.
Un modo per sottolineare l’idea del segno che dà origine alla parola e può diventare slogan, preghiera, poesia. I pannelli attraversano tutta la mostra e rappresentano in qualche modo l’origine della parola".
Con alcune chicche. "Come il piccolo quaderno aperto su una pagina che riporta lo schizzo di una casa rossa con un particolare giallo. Uno schizzo che contiene la poesia della realtà meravigliosa che questo autore ha vissuto.
E riuscire a portare questo disegno all’attenzione di tutti permette a ciascuno di ritrovare anche un pezzetto della propria storia".
Perché, come ha scritto Sottsass: "Degli artisti, per conto mio, conta più la vita".
Triennale di Milano, via Alemagna 6, Ettore Sottsass La Parola, aperta da martedì a domenica dalle 11 alle 20.