Il direttore del Museo del Design della Triennale, Marco Sammicheli, ci racconta come visitare la mostra su Ettore Sottsass, padre del gruppo Memphis

Dal 20 gennaio 2023 apre al pubblico Ettore Sottsass, La Parola, terza puntata di un più grande progetto espositivo dedicato al racconto del lavoro del grande designer e architetto, fondatore del gruppo Memphis e designer per l’Olivetti.

Si entra sempre dall’ingresso di Casa di Lana, al primo piano del Palazzo della Triennale di Milano, la perfetta ricostruzione del corpo centrale di una residenza milanese (quella dello stampatore Giovanni Lana) progettata da Ettore Sottsass negli anni Sessanta.

Ma attorno a Casa di Lana, dopo Struttura e colore e Il calcolo, inaugura ora questa mostra dal titolo così intrigante: Ettore Sottsass, La Parola.

Per saperne di più abbiamo chiesto al curatore, Marco Sanmicheli, direttore del Museo Design Italiano della Triennale, di guidarci all’interno della mostra.

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Con Barbara Radice e Iskra Grisosgono

"Questo terzo progetto espositivo nasce dalla collaborazione con Barbara Radice e Iskra Grisosgono dello Studio Sottsass. Si tratta di un percorso dedicato a tutte le volte in cui qualche forma di letteratura è entrata nel suo lavoro.

Cosa che è avvenuta spessissimo, penso ai progetti e agli schizzi completati con lunghi testi scritti di suo pugno.

In mostra dunque si trova un po’ di tutto: dai diari alle invettive, dai saggi agli articoli, dalla poesia alla calligrafia fino ai libri pubblicati per Adelphi o Neri Pozza".

Un percorso tra parole e schizzi

Il percorso non segue una linea cronologica.

"Abbiamo preferito seguire una linea tematica perché ci sono scritti che non possono essere riferiti a una decade o a periodo specifico, in qualche modo contemplano tutta la sua carriera.

Si va da alcuni inediti custoditi nei suoi blocchi di schizzi personali ai piccoli libri in cui disegnava e che rappresentano i momenti più intimi della sua vita creativa.

E attorno, alle pareti, il pubblico troverà le riproduzioni ingrandite di alcune pagine di quelle in mostra, frammenti significativi per i concetti e per la centralità che hanno mantenuto nella carriera di Sottsass".

La serie di 41 Kalligraphy

Accanto a fogli, appunti e diari, in mostra anche alcuni oggetti, fotografie, disegni.

"Come la serie dei kalligraphy che Sottsass realizza per una galleria di Zurigo, segni grafici che in alcuni casi diventeranno vasi-scultura, e che qui sono esposti nella serie completa, tutti e 41.

Un modo per sottolineare l’idea del segno che dà origine alla parola e può diventare slogan, preghiera, poesia. I pannelli attraversano tutta la mostra e rappresentano in qualche modo l’origine della parola".

Con alcune chicche. "Come il piccolo quaderno aperto su una pagina che riporta lo schizzo di una casa rossa con un particolare giallo. Uno schizzo che contiene la poesia della realtà meravigliosa che questo autore ha vissuto.

E riuscire a portare questo disegno all’attenzione di tutti permette a ciascuno di ritrovare anche un pezzetto della propria storia".

Perché, come ha scritto Sottsass: "Degli artisti, per conto mio, conta più la vita".

Triennale di Milano, via Alemagna 6, Ettore Sottsass La Parola, aperta da martedì a domenica dalle 11 alle 20.