Otto stazioni di grandi città italiane raccontate attraverso otto racconti scritti ad hoc da otto celebri autori, foto d’archivio e una figura femminile che ne diventa il fil rouge

Le stazioni hanno una memoria. Anche se sono spazi di transito, anche se le persone ci passano per lo più frettolosamente, anche se sono non-luoghi. È una memoria dinamica che vive nella scia di quello che è passato e che al contempo si proietta verso quello che è in partenza. 

Presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, dal 16 settembre al 1° novembre 2022, la mostra La Memoria delle Stazioni, realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione FS Italiane, racconta questa realtà sfuggente eppure così concreta quotidiana, impregnata di gesti  e scambi attingendo a scatti storici, a un progetto fotografico inedito tutto al femminile e alla penna di otto grandi scrittori.

Il ritratto dellItalia attraverso otto stazioni

Immagini dell’Archivio Luce, arricchiti da scatti della Fondazione FS, si legano a racconti di otto noti scrittori per ricostruire, attraverso il punto di vista privilegiato di otto stazioni ferroviarie italiane, la storia del Paese. Ma c’è una figura aggraziata, leggiadra e scarlatta che aleggia, disegna traiettorie, cuce città, stazioni, situazioni.

Il com’era e il com’è

Sì, perché se il “com’era” è affidato al prezioso materiale di archivio, il “com’è” è offerto dallo sguardo dautore di una giovane fotografa, Anna Di Prospero, che ha riletto con i suoi scatti realizzati appositamente per il progetto, le stesse stazioni ferroviarie, offrendone una lettura contemporanea e, per la prima volta, femminile.

Memoria privata e memoria pubblica

Alla leggerezza della figura femminile sofisticata ed evanescente si contrappone la consistenza della parola su pagina. Nel far rivivere nei racconti il ricordo delle stazioni delle loro città, alcuni dei maggiori scrittori contemporanei mettono a confronto memoria privata e memoria pubblica.

Gli otto scrittori e le otto città. Più uno

- Mauro Covacich per Trieste

- Gaia Manzini per Milano

- Tiziano Scarpa per Venezia

- Enrico Brizzi per Bologna

- Sandro Veronesi per Firenze

- Melania Mazzucco per Roma

- Valeria Parrella per Napoli

- Nadia Terranova per Messina

A questi si aggiunge il contributo di Dario Franceschini, che condivide il ricordo della stazione della sua Ferrara.

Il punto di vista e il fil rouge femminile

Nel selezionare l’immenso Archivio Luce, Chiara Sbarigia, nuova presidente di Cinecittà, ha appreso che non esistevano, nel lungo arco temporale preso in esame, immagini realizzate da fotografe donne. Ha allora deciso di avvalersi dell’opera di un’artista giovane, seppur già affermata, come Anna Di Prospero, affinché attraverso il suo speciale obiettivo restituisse un necessario punto di vista anche femminile del mondo delle stazioni esplorato dalla mostra.

90 anni di storia delle stazioni in una mostra itinerante

La Memoria delle Stazioni espone 92 immagini di archivio, 20 immagini inedite realizzate da Anna Di Prospero e 8 racconti originali, oltre a documenti storici e un filmato che racchiude immagini audiovisive che raccontano 90 anni di storia delle stazioni. Dopo Roma, la mostra girerà per il mondo: prima tappa Parigi a metà gennaio.