Da India e Russia fino alle piazze di Roma, ma anche alberi e onde del mare, sono questi i soggetti delle fotografie che Irene Kung sceglie per questa personale alla Galleria Valentina Bonomo. Una contrapposizione tra natura e architettura e una nuova ricerca sulla luce, più chiara rispetto ai precedenti lavori.
L’artista propone immagini sospese nel tempo e nello spazio, visioni evanescenti sottratte al loro contesto che entrano a far parte di una dimensione onirica in cui lo spettatore si abbandona con gli occhi e con la mente.
Attraverso una tecnica d’intervento digitale, enfatizza i dettagli più significativi delle immagini riducendole all’essenziale per condividere con lo spettatore l’emozione che suscita.