Uomini e donne a confronto
Circa una trentina i prestatori, tra fondazioni, musei, collezionisti privati e archivi: ai ritratti eseguiti da uomini – quelli di Man Ray, Edward Weston, Henry Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe – vengono accostati ritratti e autoritratti di donne artiste e fotografe – Wanda Wulz, Inge Morath, Vivian Maier, Nan Goldin, Cindy Sherman, Marina Abramović.
“Direi che l’aspetto più interessante della mostra” conferma Guido Comis “è quello di mettere a confronto due punti di vista diversi, poiché alcuni ritratti e autoritratti sono realizzati da donne, mentre altri hanno mano maschile. Il confronto è quindi tra rappresentare ed essere rappresentati”.
C’è un dettaglio particolare: tutte sono artiste, alcune sono modelle come Tina Modotti, la marchesa Luisa Casati, Meret Oppenheim, Annie Leibovitz. Certo, ci siamo concessi qualche deroga” sottolinea “come Oriana Fallaci, Madonna, Peggy Guggenheim, molto vicine al mondo dell’arte e consapevoli di cosa comporti mettersi davanti alla macchina fotografica, figure che non si accontentano di apparire così, ma con una idea particolare e per cui la fotografia rappresenta un mezzo di autointrospezione e autoanalisi”.