Tra think-tank creativi e pagine ancora da scrivere, in questo numero parliamo di rigenerazione urbana. Un tema declinato a più scale, nell’impattante e variegata tavolozza delle architetture selezionate: dal nuovo ADI Design Museum di Milano, un segnale di rinascita e vitalità della città, alle realizzazioni che si confrontano con altre storie e altri tempi nel cuore della Capitale del design. Tra queste, un palazzo primi Novecento di via Clerici angolo via San Protaso dove William Sawaya ha progettato per la Sawaya & Moroni il nuovo showroom, uno spazio quasi museale, sviluppato su due livelli e con nove vetrine che dialogano con l’esterno. Ancora, un edificio secondo dopoguerra che reinventa gli ultimi tre piani aprendosi verso la ‘Milano che sale’ nel progetto di Claudio La Viola. Poi c’è l’architettura brutalista anni Settanta di Massimo Camillo Bodini interpretata in modo soft da Cristina Celestino a Udine; mentre aleggiano le suggestioni del design nordico nelle due residenze studentesche di Copenhagen, pensate dallo studio Aisslinger per promuovere tra i giovani i valori della qualità abitativa e della coesione sociale.