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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
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[gallery ids="15438,15439,15440,15441"]Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.  
Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.   "},{"caption":"
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Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.   "}];
Inaugura la settima edizione del Triennale Design Museum: Il design italiano oltre la crisi, autarchia austerità e autoproduzione. In mostra, tra gli altri, lavori di Enzo Mari, Andrea Branzi, Gio Ponti, Maurizio Cattelan, Fortunato Depero, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Vittoriano Viganò, Paolo Ulian, Michele De Lucchi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Ferreri, Salvatore Ferragamo, Patricia Urquiola, Ettore Sottsass, Franco Raggi, Giulio Iacchetti, Caterina Crepax, Antonio Citterio. La settima edizione del Triennale Design Museum focalizza la sua attenzione sul tema dell'autosufficienza produttiva, declinato e affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni Trenta, gli anni Settanta e gli anni Zero. L¹idea alla base è che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione particolarmente favorevole allo stimolo della creatività progettuale: le origini del design italiano negli anni Trenta, anni in cui i nostri grandi progettisti hanno realizzato opere esemplari, i distretti produttivi (nati negli anni Settanta in piccole aree geografiche tra patrimoni di sapere e di eccellenza, basati su tradizioni locali e disponibilità diretta di materie prime) per arrivare alle sperimentali forme di produzione dal basso e di autoproduzione. www.triennale.org.