Protagonista della scena artistica fin dalla seconda metà degli anni Cinquanta, Mario Nanni torna alla Galleria d’Arte Maggiore con una selezione significativa di lavori inediti, che aggiungono un capitolo cruciale alla sua importante riflessione sul tema delle ‘mapp’ e pronti a coinvolgere direttamente lo spettatore in un nuovo dialogo tra opera e pubblico. Una ricerca nata negli anni Settanta con il noto ciclo delle Geografie dell’attenzione e ripresa nei primi anni del XXI secolo con i famosi Giochi della metamorfosi, esposti proprio da Franco e Roberta Calarota nel 2004. Le mappe, oggi riproposte in grandi dimensioni e su opere che richiedono l’intervento attivo del pubblico, si presentano quindi come un ideale fil rouge che ripercorre alcuni snodi significativi del lungo e articolato percorso artistico di Mario Nanni, convinto, come lui stesso sottolinea: "che le opere debbano, o dovrebbero almeno, rappresentare il loro tempo storico."