Tra le installazioni del Landscape Festival 2023 c'è Grow Together Grow Green 10k+ di Topotek, una versione aggiornata dell'opera presentata a INTERNI Design Re-Evolution al FuoriSalone

In un contributo di Matteo Vercelloni al volume Progetti e Paesaggi (Bologna Fiere 12/15 marzo 2008), relativo al lavoro dello studio studio Topotek 1 fondato a Berlino nel 1996, da Martin Rein-Cano (Buenos Aires, 1967) e Lorenz Dexler (Darmstadt, 1968) emerge il tema di “una scena nuova del disegno del paesaggio e del verde, in una condizione che unisce in modo sinergico e multidisci-plinare l’attenzione verso la rilettura delle condizioni esistenti”.

In situazioni urbane ed extraurbane, in zone industriali dismesse, in installazioni temporanee, in efficaci confronti con giardini storici.

La superficie come strumento primario di riqualificazione

Per Topotek 1 “la superficie terrestre è il luogo del movimento umano, l’origine del lavoro dell’uomo. E l’uomo dipinge, disegna, struttura e definisce questa superficie come qualcosa che si osserva dall’alto. [Ma] la superficie non è stata usata solo come una tela su cui gli oggetti sono posizionati, ma come oggetto essa stessa”.

In tale accezione la superficie diventa lo strumento primario di riqualificazione e d’intervento paesaggistico con il preciso “scopo di dialogare con la natura e con il paesaggio”.

L’assumere la superficie come elemento di riferimento e la cura responsabile dell’ambiente sono tra i principali temi del progetto pone Topotek 1. Parte di quel diffuso fenomeno contemporaneo che attraversa con molteplici espressioni progettuali l’intero pianeta: l’architettura temporanea assunta come occasione di sperimentazione compositiva ma anche come veicolo trasportatore di messaggi e valori.

Si tratta di tutti quei progetti che intervengono nell’ambito della riflessione sul paesaggio e sul territorio in modo sensibile, senza tuttavia costruire, nel senso volumetrico e tradizionale del termine, cubature edificate permanenti .

Dalla superficie alla materia del paesaggio il lavoro di Topotek1 si è sviluppato come processo consapevole di riflessione intorno all’ambiente e alle azioni che possono essere messe in atto per preservarlo e valorizzarlo.

Ambiente e paesaggi diventano punti chiave di una riflessione che si realizza nelle due ultime recenti installazioni di Topotek, presentate al FuoriSalone di Interni, alla mostra INTERNI Design Re-Evolution, lo scorso Aprile all’Università Statale di Milano e ora, nell’ambito di Landscape Festival-I maestri del Paesaggio a Bergamo, in Piazza Vecchia.

La proposta di Topotek 1: un'azione collettiva

Negli ultimi anni il mondo ha dovuto affrontare crisi che non hanno lasciato nessuno indifferente

Dalla devastazione della pandemia di Covid-19 all’aumento generalizzato delle temperature atmosferi-che nelle città. Uno studio pubblicato nel 2023 dimostra che se le città estendono la copertura arborea fino al 30%, le temperature possono diminuire di mezzo grado Celsius durante le ondate di calore esti-ve. Intravedendo il potenziale di questo sforzo condiviso, Topotek 1 propone, un’azione collettiva articolata in tre concetti: decostruzione, attivazione, crescita verde.

Grow Together, Grow Green / 10K

L’installazione dello scorso aprile site-specific per il Cortile d’Onore, intitolata Grow Together, Grow Green / 10k+, si era configurata come una struttura modulare e interattiva di circa 30 metri quadri di superficie e 6 metri di altezza, costituita da impalcature leggere e riutilizzabili che fungevano da centro di raccolta per una collezione di piccole piante in vaso. I visitatori erano invitati a portare a casa prelevare una pianta per prendersene cura.

Analogamente e con lo stesso titolo ma in dimensioni diverse (15 x15 alta 5 metri) la grande piramide situata al Centro di Piazza Vecchia a Bergamo vuole stimolare e promuovere una azione collettiva di cura del Verde.

La dimensione temporanea dell’installazione intende confrontarsi con la struttura storica della città e della Piazza Vecchia, ma solo per un determinato periodo di tempo.

L’invito alla cittadinanza partecipare promosso da Topotek si inquadra in un processo di coscienza sociale verso la tutela del paesaggio, e non vuole fermarsi al mero giudizio di forma relativo a una ar-chitettura temporanea.

Le figure delle due installazioni temporanee di Topotek appaiono sono funzionali ad esprimere un concetto di architettura che vuole stimolare la riflessione sui territori e funge, nella sua dimensione iconica (il parallelepipedo di grandi dimensioni a Milano, a simboleggiare un grattacielo e una piramide a Bergamo) a promuovere una riflessione sull’importanza di una urgente presa di coscienza sociale, e ambientale.

L’idea di impiegare una struttura smontabile e riutilizzabile che funge da punto di raccolta per una collezione di piante sottolinea la tesi di un approccio al paesaggio consapevole e sostenibile.

Un palcoscenico teatrale

La società contemporanea tende a rappresentarsi con il verde e anche le abitazioni sono diventate simbolo di questa attitudine.

Lo dimostrano le recenti produzioni di oggetti Outdoor-Indoor per la casa, sempre più simili tra loro e lo sviluppo di terrazze e balconi, sempre più spazi domestici dove l’interno “esce” verso l’esterno.

Topotek 1 ha sviluppato una proposta progettuale espositiva che si propone come un “palcoscenico teatrale frammentato in diverse scene rapportate a situazioni legate al paesaggio contemporaneo”.

Sostiene Martin Rein Cano, in un saggio pubblicato per Progetti e Paesaggi / Luoghi Non Luoghi edito da Arnoldo Mondadori Editore nel 2008: “noi proviamo a lavorare con questo linguaggio, trasportandolo e trasformandolo e facendo dell’esperienza estetica della superficie trafficata e della sua grafica un linguaggio poetico paesaggistico”.

Nel caso delle due installazioni l’allestimento temporaneo non si traduce però nella mera limita alla co-struzione di nuovi volumi “fissi”, ma amplifica l’azione del progetto nell’azione di intervenire in con-testi specifici introducendo un punto di vista privilegiato che condizioni e orienti la visione in modo innovativo. Interventi leggeri e mirati in grado di modificare più che i singoli paesaggi, parchi e giar-dini, il modo di percepirli, di percorrerli, di fruirli.

Nel caso della “piramide verde” di Piazza Vecchia, la figura architettonica, volutamente elementare e riconoscibile, non intende essere il soggetto dell’attenzione; il protagonista è infatti il messaggio che la struttura tutoria vuole trasmettere. Le piccole piante offerte alla città sono lo strumento collettivo per stimolare una partecipazione urbana verso una trasformazione attiva del paesaggio che ci accoglie. Una risorsa da accudire, mantenere e implementare come ad esempio il sostegno di Arketipos , organizza-tori dell’evento, al programma di rimboschimento dell’area nei pressi del cimitero monumentale della città, intende dimostrare.