Le opere figurative e al tempo stesso astratte di Marco Eusepi sembrano intessute, tra affreschi e stucchi policromi, nei muri delle sale vuote di Palazzo Trigona a Noto, come se le avessero sempre abitate

Le sale tanto fastose quanto spettrali, decorate eppure vuote assolutamente pregne di uno splendore ancora tangibile di Palazzo Trigona di Cannicarao a Noto, in Sicilia, accolgono e custodiscono, quasi a farli propri incorniciandoli addirittura intagliandoli nei muri policromi scrostati, i quadri di Marco Eusepi, alcuni dei quali concepiti appositamente per i labirintici salotti affrescati che si susseguono nella dimora barocca.

Fino al 15 settembre 2022, la personale Gardens, a cura di Pier Paolo Pancotto e realizzata dalla galleria Eduardo Secci, in collaborazione con il Comune di Noto, abita e dialoga con le stanze ammantate da una  curata decadenza sgombrata di ogni orpello del sontuoso palazzo storico siciliano, riunendo i lavori pittorici dell’artista romano su tela e carta sia di piccole che grandi dimensioni. 

Palazzo Trigona di Cannicarao

Dalla facciata divisa in due ordini orizzontali e in tre corpi con un poderoso portale arcuato, Palazzo Trigona fu la dimora della potente famiglia Trigona, marchesi di Cannicarao. Oggi l’interno dell’edificio settecentesco è diviso in due parti: una dei discendenti della famiglia Trigona, l’altra, di proprietà del Comune di Noto, ospita vari spazi espositivi.

Le cinque sale che accolgono le opere sono state aperte appositamente per la mostra di Marco Eusepi dopo ben quarant’anni. L’artista le ha scelte per la forte relazione che si instaura tra la sua grammatica espressiva e gli spazi affrescati.

Le opere riaccendono stucchi e danze

Le opere, figurative e al tempo stesso astratte, si integrano ai sontuosi saloni dove un tempo si organizzavano balli in onore della Regina di Napoli, quasi fossero lì da sempre e solo oggi, spogliati di ogni arredo, oggetto e strumento musicale, svelassero la propria presenza. L’insieme delle tele dà vita a una sorta di grande installazione che, senza soluzione di continuità, (ri)anima le sale, (ri)accendendo affreschi, stucchi e decori depoca, dando di nuovo il via alle danze.

Pennellate naturali tradizionali

Attraverso una ricerca tanto antica quanto contemporanea, nelle sue opere Marco Eusepi propone una rappresentazione intima del paesaggio legata alla tradizione, dove l’elemento naturale è studiato nei suoi aspetti sia micro che macroscopici: dal particolare di un fiore fino alla veduta sconfinata.

Fedele alla tradizione senza nostalgia del passato

“Marco Eusepi rimane fedele alla tradizione senza cadere nella maniera o nella nostalgia del passato; con naturalezza, senza premeditazione. In questo risiede la sua attualità spiega il curatore Pier Paolo Pancotto.

Senza ricorrere ad alcuna strategia premeditata, foriera di un riscontro tanto immediato quanto effimero, egli s’affida ai sistemi tecnici che da sempre governano la ricerca pittorica e grafica individuando in essi degli autentici compagni d’avventura, in grado di esplicitare la propria, personale esplorazione della realtà; e, piegandoli alle proprie esigenze estetiche e intellettuali, ne rinnova le funzioni, aggiornandole” conclude il curatore.