Una incessante ricerca di equilibrio
Se la cera è stato uno dei primi materiali impiegati nella pittura (basti pensare all'encausto egiziano, greco e romano), l’artista conferisce a questa sostanza vita e tridimensionalità, realizzando opere che non sono semplici quadri, ma materia che si proietta nello spazio. Il risultato sono lavori a cavallo tra pittura e scultura, che richiamano sedimentazioni calcaree o marmoree e sono frutto di un processo chimico che non permette mai di prevedere un effetto estetico preciso: non esiste l’idea di errore o correzione, al termine del procedimento di realizzazione, l'opera semplicemente funziona o viene distrutta. L'arte di Stefano Cescon appare in questo senso un’incessante ricerca di equilibrio tra tecnica ed estro creativo, controllo e imprevedibilità. Una scelta che dipende solo dall'artefice, in base alla sua sensibilità e al suo senso della composizione pittorica.