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[gallery ids="7420,7421"]In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
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[gallery ids="7420,7421"]In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
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[gallery ids="7420,7421"]In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
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[gallery ids="7420,7421"]In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700. "},{"caption":"
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[gallery ids="7420,7421"]In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700. "}];
In occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia – con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme – la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra – posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana – è allestita nelle sale espositive al Museo Correr (piazza San marco) e si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. L’allestimento della mostra è stato curato da Caruso Torricella Architetti che hanno condotto “un’operazione archeologica” di “ritrovamento” dell’essenza del Museo Correr, riportando alla luce i pavimenti in seminato alla veneziana, affogati sotto decenni di moquettes, riaprendo le finestre sulla città e lasciando entrare la luce veneziana nell’esposizione e individuando i colori acidi come filologici per l’epoca veneziana per eccellenza: il ‘700.