Preparatevi per un tuffo nel colore. Perché il bagno in mostra a Cersaie 2023, dal 25 al 29 settembre a Bologna Fiere, è un’esplosione cromatica vibrante e seducente.
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Dai delicati rosa, malva e menta agli intensi e rassicuranti blu oceano, verde foresta e pino, dalle finiture matt agli smalti brillanti, il bagno si tinge delle palette di tendenza. Nulla è lasciato al caso, e anche gli elementi più tecnici, come cerniere e maniglie, indossano finiture preziose, come oro, platino, ottone e rame.
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“Da luogo reietto, nelle ultime due decadi il bagno è diventato uno spazio ricercato, da personalizzare con soluzioni coordinate, progettate dagli architetti e prodotte dalle migliori aziende”, racconta Piero Lissoni.
“Ogni elemento viene ripensato: le docce, che prima erano dei quadrelli da 70x70 centimetri in ceramica, si trasformano in regni del wellness, con grandi box di vetro, ampie superfici, pavimenti montati a filo.
Cambia il linguaggio architettonico e di conseguenza il design delle soluzioni per il bagno evolve e diventa sofisticato. I lavabi, un tempo anonimi, oggi sono delle sculture, dalle forme complesse e con una resistenza impensabile in passato. Con le aziende di rubinetti stiamo cercando di impiegare sempre meno acqua e in modo migliore, abbiamo fatto diventare i sifoni più funzionali, efficienti e invisibili, e le luci non sono più lampade casuali, ma studiate per illuminare il bagno”.
Da stanza di servizio puramente funzionale, il bagno si trasforma in un progetto coordinato e coerente, un ambiente da vivere e da mostrare, dove concedersi del tempo per sé, per la cura del corpo e della mente. Il luogo dove tutto comincia, a partire dalla doccia rigenerante al mattino, circondati dalla bellezza e dal colore.
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Lunaris di Alice Ceramica
Pad. 21, stand A15-B10
“Il fascino e il mistero dello scandire del tempo tra lune crescenti e piene hanno dato forma alla mia intuizione creativa”. Così, Manuel Di Giacobbe, art director di Alice Ceramica, racconta Lunaris, la collezione che si ispira alla bellezza enigmatica della Luna.
Una famiglia composta da lavabi in ceramica, strutture in acciaio inossidabile e uno specchio circolare, corredato da due “satelliti” di 20 centimetri di diametro che si muovono lungo la mezzaluna superiore e inferiore dello specchio, con possibilità di avvicinarsi tra loro, da una parte la luce led, dall’altra lo specchio zoom concavo ideale per il trucco.
La particolarità del lavabo è la sinuosa vasca semicircolare che si inscrive nel piano d’appoggio a forma di parallelepipedo dagli spigoli smussati. Tanti i colori e le finiture, dai matt bianco, nero, rosa e malva, ai lucidi mirto, pino e miele, fino alla decalcomania Materia e alle preziose finiture metalliche platino e oro.
Come tutte le collezioni di Alice Ceramica, anche Lunaris è protetta con lo smalto antibatterico aliglaze+ agli ioni d’argento, titanio e zinco.
Progetto Bagno di Itlas
Pad. 21, stand A39-B38
Occhi a me. Scultoreo, prezioso e coloratissimo, il lavabo è il re indiscusso del bagno. Come Dot Collezione Luce di Carrara di Itlas, il lavabo integrato monolitico dalla veste in marmo ipnotico, parte del Progetto Bagno dell’azienda di Cordignano, guidata da Patrizio Dei Tos.
Una linea che si arricchisce di Isola Light, un sistema di arredo bagno formato da un contenitore regolabile in alluminio anodizzato e vetro trasparente oppure fumé, rivestito in legno, materia prima sempre presente nelle creazioni del brand veneto; una collezione modulabile e personalizzabile in ogni dettaglio, con top in marmo, gres o sintetico.
Metropolitan di Devon&Devon
Pad. 29, stand C28
Fascino rétro e ispirazione Art Déco per il mobile portalavabo Metropolitan di Devon&Devon. La geometria solida, il profilo a gradoni e il susseguirsi serrato delle stecche citano grandi e piccoli capolavori degli anni Venti e Trenta, come la centrale idroelettrica di Crevoladossola di Pietro Portaluppi con il suo ampio prospetto scandito da losanghe di bugnato, Villa Cavrois di Robert Mallet-Stevens, nella Francia del Nord, con i suoi volumi plastici e lineari dalle rigorose simmetrie, e le superfici modanate e scanalate della radio Skyscraper di Harold Van Doren del 1936.
Metropolitan è un mobile portalavabo protagonista, con stecche in ottone o legno laccato, piano in marmo bianco Carrara, granito nero assoluto, calacatta Borghini o nero marquinha, oppure in ceramica bianca.
AppLight di Flaminia
Pad. 30, stand B28-C27
È un tuffo nel colore l’allestimento di Flaminia, un invito a spazzare via il grigiore dagli ambienti domestici e, di riflesso, anche dalla vita.
Dai toni neutri del latte e carbone alle nuove nuances uva e menta, la collezione di Flaminia è un’esplorazione di cromie ricche e tonalità piene per reinventare il bagno, trasformandolo nella stanza protagonista della casa, non più ambiente da celare, ma da mostrare con un pizzico di orgoglio.
La linea di lavabi AppLight, parte della collezione App, si completa con due nuovi modelli: il lavabo da 120 centimetri con doppia vasca e un lavamani reversibile, entrambi con piano rubinetteria e doppia installazione, da appoggio e sospesa.
Dalle linee nette e dai volumi marcati, i lavabi AppLight si alleggeriscono visivamente grazie ai bordi sottili, sono in quattro dimensioni e in tre profondità, per rispondere a tutte le esigenze di spazio.
Aurelia di Rubinetterie Treemme
Pad. 22, stand A10-B9
Forme rigorose e linee classiche per Aurelia, la collezione di rubinetti disegnata da Danilo Fedeli per Rubinetterie Treemme. Una famiglia di rubinetti monocomando, in ottone in dodici finiture, dall’oro rosa spazzolato al bianco opaco, per inserirsi in qualsiasi stile. P
iccole sculture dalle superfici cilindriche sagomate che esaltano la luce e creano un intrigante gioco di riflessi.
Pura 5000 ColourArt di Duka
Pad. 21, stand A69-B68
La doccia si rifà il look e si tinge nei colori di tendenza nell’interior design. Come Pura 5000 ColourArt di Duka, restyling della linea Pura 5000, che si rinnova con il colore e indossa finiture preziose.
Ogni dettaglio, anche il più tecnico come le cerniere e le maniglie, diventa un elemento d’arredo, da scegliere in sintonia con il mood del bagno.
Cinque le finiture: bianco opaco, nero opaco e spazzolato, ottone spazzolato e rame spazzolato, con rivestimento in PVD (Physical Vapor Deposition) che assicura resistenza ad abrasioni, graffi e corrosioni. La nuova proposta ColourArt è disponibile per le versioni di Pura 5000 con e senza profilo; il profilo a parete è in argento lucido, mentre nei modelli senza profilo il vetro laterale è con serigrafia abbinata al colore delle cerniere e delle maniglie.
Lola di Galassia
Pad. 22, stand A124-B111
Volumi generosi e forme morbide per Lola, la nuova collezione di sanitari di Galassia, che comprende lavabi da appoggio o sospesi, dove il lavabo ampio e scultoreo è alleggerito visivamente grazie agli spessori sottili.
Anche Galassia punta sull’esplorazione cromatica e declina la collezione in nove colori: bianco lucido e matt, nero matt, grigio, sabbia, ocra, salvia, viola e petrolio.
Dolcevita di Ideagroup
Pad. 21, stand A35-B30
Superfici ondulate, sinuose, che creano giochi di luci e ombre. È il restyling di Dolcevita, la famiglia di Ideagroup premiata con l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award nel 2017.
La collezione si arricchisce di elementi contenitivi, cassetti portatutto e nuove finiture, come il rovere in quattro tonalità, cioè sbiancato, visone, fumo, mattone, che vanno ad aggiungersi al naturale e al moro.
Riflettori puntati sul lavabo freestanding Giove, dalla caratteristica onda verticale, realizzato in Cristalplant, laccato esternamente e, a scelta, anche internamente, per una totale immersione nel colore. Il bordo del piano lavabo in marmo, con doppia fresata, si trasforma in utile salva goccia, un dettaglio estetico che diventa funzione, e per questo ci piace.
Yoko di Ardeco
Pad. 21, stand A63-B62
Non c’è limite alla personalizzazione. Perché Yoko, la collezione di arredo bagno componibile di Ardeco, è disponibile in tutte le varianti cromatiche e finiture del brand. Disegnata da Enrico Cesana, Yoko prende in prestito i know how dell’automotive, come la lamiera di metallo ultraslim piegata e saldata, qui declinata nel bagno in una superficie continua, omogenea, colorata, spessa appena un millimetro.
Yoko è configurabile e componibile in base allo spazio, con moduli dalle differenti profondità, dove ogni elemento diventa sovrapponibile e affiancabile, per adattarsi a ogni spazio.
Ibra Showers di Arbi Arredobagno
Pad. 22, stand A80-B59
Il total look per il bagno, per dare vita a un progetto coerente e ricercato. Arbi Arredobagno introduce Ibra Showers: box e piatti doccia, pannelli di rivestimento, vasche da bagno, termoarredo e accessori coordinati.
Di Ibra Showers, fanno parte le cabine doccia Icon, Firma, Lode e Best, disponibili nelle configurazioni ad angolo, a parete, in nicchia o con accesso walk-in e con differenti tipologie di apertura, personalizzabili per colore dei vetri, dai satinati ai trasparenti e ai serigrafati, da abbinare a profili e dettagli en pendant. Ampia la scelta dei materiali, dalla resina all’effetto roccia.
Il piatto doccia a colori di Acquabella
Pad. 21, stand A87
Un tempo anonima e angusta, la doccia si è ritagliata il suo spazio in bagno, divenendo ampia, scenografica, coordinata per finiture e colori al look dei sanitari e dei rivestimenti. Tra le novità, i piatti doccia e le pilette in continuità cromatica e materica di Acquabella, nelle tonalità porpora come Burgundy e Petal, nelle gradazioni del blu come l’intenso Ocean e il tenue Sky, e nei punti di verde Forest e Mint.
Il plus: le griglie di drenaggio sono progettate per gestire al meglio il flusso d’acqua, con fori che ricordano cerchi neolitici ancestrali, disegni moreschi e gocce d’acqua.
Vis di Axa
Pad. 21, stand A89-B86
Il contrario di tutto. Perché Vis, immaginato da Giancarlo Angelelli per Axa, brand del gruppo Colavene, ribalta il modo di progettare e produrre i lavabi. La forma è realizzata a sottosquadro, con un catino organico che da alto e tondeggiante si allarga per assumere via via una forma ogivale e dal bordo più basso.
A differenza di quanto avviene per i lavabi tradizionali, ogni esemplare di Vis viene modellato in fase di produzione togliendo per gradi i tasselli in gesso che sostengono le pareti, fino a generare il particolare profilo che caratterizza la sezione longitudinale e trasversale.