All'ultima kermesse fieristica veronese, creatività, innovazione, business e formazione per lo sviluppo futuro di tutto il sistema lapideo

Prendete una buona dose di internazionalità, shakerate con brio business, innovazione e sostenibilità, aggiungete cultura del prodotto, del progetto e formazione quanto basta: il risultato finale è l'edizione 2022 di Marmomac, Salone Internazionale dedicato al settore lapideo giunto alla 56° edizione. 47 mila operatori professionali (+49% sul 2021) di cui il 63% dall’estero in rappresentanza di 132 nazioni. 1.200 le varietà di materiali lapidei tra blocchi di marmo grezzi, lastre e lavorati. La tecnologia (per estrazione, taglio, lavorazione e trasporto) presente con 700 macchine, impianti e attrezzature e oltre 800 prodotti tra utensili, abrasivi e prodotti chimici.

Un settore in salute

“Si tratta di un risultato che riporta la manifestazione quasi ai numeri pre-pandemia del 2019, dopo l’edizione speciale online del 2020 e quella della ripartenza nel 2021”, conferma Federico Bricolo, presidente di Veronafiere. “Il settore lapideo è tornato in forze a Marmomac: 1.207 aziende espositrici presenti nei 10 padiglioni e nelle quattro aree esterne. Veronafiere ritorna così a essere motore che viaggia a pieni giri, sostenendo lo sviluppo internazionale di una filiera industriale e generando ritorno economico anche per la sua città e il territorio”.

Internazionalità al centro

“A Marmomac abbiamo assistito al grande ritorno quantitativo e qualitativo di operatori da paesi come Stati Uniti, Brasile, India e Turchia”, spiega Maurizio Danese, AD di Veronafiere, “con numeri che hanno recuperato quelli delle edizioni pre-Covid. Il dato delle presenze estere assume maggior rilevanza se si considera la ridotta presenza di Cina, Russia e Ucraina per i noti problemi sanitari e geopolitici. A contribuire all’internazionalità di questa edizione, sono stati anche gli investimenti nell’incoming di delegazioni estere di top buyer, in collaborazione con ICE Agenzia, MAECI e Confindustria Marmomacchine”.

Esempi di sostenibilità

Fiore all'occhiello, la sostenibilità, non spesa a parole ma tangibile oltre che nei processi produttivi e nei materiali anche nell'iniziativa di Veronafiere “Less carpet more trees”: meno moquette (ridotta del 95 per cento per eliminare 25 mila metri quadrati di rivestimenti per la pavimentazione, pari a 20 tonnellate di materiali) e più alberi (200 alberi e arbusti nel vicino parco Santa Teresa e nell’area del Consorzio Zai).

The Plus Theatre

Valore aggiunto della kermesse, l’attenzione a cultura del prodotto e del progetto, sperimentazione, design e aggiornamento professionale, in scena a “The Plus Theatre”, spazio che ha accolto mostre, convegni, workshop per raccontare le potenzialità funzionali ed estetiche della pietra naturale. Al padiglione 10, vip lounge, ristorante, wine bar e cinque mostre culturali hanno accolto espositori e visitatori raccontando la pietra naturale e i suoi utilizzi attraverso un percorso che ha messo idealmente in relazione tutto il ciclo produttivo: dal blocco estratto in cava all’elaborato finale. Design, architettura, arte, sperimentazione universitaria, brand dell’arredo hanno offerto una lettura attenta, omogenea e rivolta al futuro di come il materiale lapideo si presti all'utilizzo in diversi settori.

Etica_Litica

ADI, Associazione per il Disegno Industriale, tramite la delegazione Veneto e Trentino Alto Adige, ha presentato “Etica_Litica”, sfida alle aziende a realizzare prototipi con una sola lastra, compresi i materiali di recupero di lavorazione per affiancare la creatività del disegno industriale alle tematiche della sostenibilità, della serialità, della facilità di trasporto e della collocazione.

Visionary Stone

Raffaello Galiotto con la mostra “Visionary Stone” ha promosso lo sviluppo di opere d'arte sperimentali in pietra lavorate con tecnologia numerica: l’immaterialità digitale con la sua la potenzialità di calcolo unita alla precisione e alla forza dei macchinari per modellare il corpo litico alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi.

Brand & Stone 4.0

Alla sua quarta edizione, “Brand & Stone 4.0” (ideata e curata da Danilo Di Michele) ha ospitato aziende del luxury design che sperimentano con la pietra naturale utilizzando nuove tecniche di lavorazione. Prezioso e affascinante, il marmo interpreta l’essenza del design attraverso una collaborazione su misura tra aziende del distretto italiano e alcune delle più prestigiose aziende del design internazionale per realizzare progetti unici, destinati a essere presentati sul mercato. L’approfondimento sull'architettura è stato affidato al comitato scientifico di Platform Architecture&Design che, insieme a Marmomac, ha allestito “Stoneland", mostra fotografica di progetti rappresentativi dell’uso della pietra realizzati da 15 importati studi internazionali di architettura.

Marmomac meets Academies

Dedicata alle università, la rassegna “Marmomac meets Academies”, con la curatela di Giuseppe Fallacara e Domenico Potenza per la mostra “Italia da scoprire. La ricerca universitaria e il paesaggio dello spazio pubblico urbano”, con l’obiettivo di presentare un itinerario, tra materiali lapidei e paesaggio urbano, sullo spazio pubblico di alcune realtà della provincia italiana.

Formazione, divulgazione, convegni

La formazione di Marmomac è stata affidata a un ricco programma di oltre 40 incontri su temi di design e architettura rivolti ai professionisti del settore prevedendo l’erogazione di crediti formativi. Le sezioni “Marmo+Tech”, palcoscenico di divulgazione e confronto in cui aziende di aree machinery e tools hanno presentato le innovazioni tecniche al servizio di chi lavora la pietra, e “Marmo+Press”, serie di convegni organizzati da testate tecniche internazionali sui temi legati alla sostenibilità e ai mercati, hanno completato l'offerta. Ora, l'appuntamento è per l'edizione 2023, dal 26 al 29 settembre.