La terza edizione dello Street Art Festival conferma la vocazione all'avanguardia del Villaggio italiano di The Bicester Collection

Da tempo la street art, e in particolar modo quella italiana, è diventata molto di più di ciò che era in origine, quando per definire questo universo fatto di gesti spontanei e ribelli usavamo parole via via diventate marginali come tag e graffiti. Oggi, quando diciamo street art, ci riferiamo a una galassia multiforme e sfrangiata di espressioni nate dalla stessa radice del gesto controe poi diventate molto altro. Parlare di street art vuol dire ormai pensare a musei a cielo aperto come quello di Tor Marancia a Roma, o a mostre come quella al museo Macro della Capitale che nel 2017 segnava lingresso nellufficialità degli artisti nati per dis-piacere con le loro azioni creative antagoniste. Una lunga e complessa evoluzione di linguaggi, stili e poetiche caratterizza quello che è adesso un vero e proprio museo a cielo aperto, diffuso in tutto il territorio, dalle grandi città ai piccoli centri, dove gli urban artist lasciano il segno sempre di più in dialogo con le istituzioni, utilizzando la loro arte come leva culturale e sociale, attivatore di processi di riqualificazione e riscatto.

Creatività contemporanea

Un saggio del rilievo che nel panorama contemporaneo dell'arte hanno assunto i linguaggi urban è in scena da aprile a Fidenza Village, il Villaggio dello shopping (e non solo) a un'ora da Milano e Bologna che per il terzo anno punta proprio sulla street art per portare il visitatore dentro un'esperienza che restituisca il senso della creatività contemporanea più sperimentale. Curata da uno dei più affermati nomi della scena street art italiana, Lucamaleonte, al secolo Luca Vollono, la manifestazione questanno si evolve, passando dal muralismo puro alla street art in tre dimensioni. La collezione d'arte del Villaggio, che conta già 28 murales, si arricchisce così delle opere di nuovi artisti, in un vero e proprio percorso espositivo documentato da audioguide ricche di aneddoti legati agli artisti e alla realizzazione delle loro opere.

Fidia: hip hop e culture underground

C'è innanzitutto Fidia Falaschetti, artista di origini marchigiane, classe 1977, dal 2007 attivo a Los Angeles. Fidia, il cui nome deriva dalla passione del nonno per lo scultore dellantica Grecia, è figlio darte divenuto celebre per il suo mix caratteristico di street art, hip pop e culture underground. Egoji il titolo della scultura esposta, ispirata al fenomeno degli emoji e al ruolo dell'ego per gli artisti.

Gli stencil di Sten Lex

Protagonisti della mostra anche Sten Lex, muralisti pionieri che operano con gli stencil, celebri per i loro interventi urbani. I soggetti delle loro opere sono personaggi anonimi, da loro stessi fotografati o riscoperti in vecchi archivi fotografici, dipinti a stencil in bianco e nero e frutto di una ricerca sul ritratto fotografico occidentale dagli anni 60 a oggi. Confini XXII è l’installazione artistica pensata per il Fidenza Village Street Art Festival, e fa parte di una serie che ha preso il via con il primo murales realizzato a Gibellina nel 2016.

I 2 Moai di Urbansolid

Urbansolid è invece il progetto che porta il writing alla terza dimensione tramite linstallazione scultorea creata dal duo formato da Riccardo Cavalleri e Gabriele Castellani. Una forma di arte al limite dellinstallazione, con sculture rappresentanti calchi anatomici umani, pistole, televisori, e altri simboli della pop culture e mainstream, che si articolano sui muri portando con sé significati allegorici e di denuncia sociale. Urbansolid porta a Fidenza Village 2 Moai, opere in 3D, ispirate ai giganti dellIsola di Pasqua presentate in anteprima presso la mostra evento di Interni Design Re-Evolution al FuoriSalone 2023.

Un museo a cielo aperto

Nell'arco di tre edizioni, Fidenza Village si sta trasformando sempre più in un museo italiano a cielo aperto di street art. Dice Lucamaleonte: Questa edizione del Festival è la diretta evoluzione di quanto fatto negli anni scorsi. È stato un passaggio naturale, dopo il muralismo puro, spostare Fidenza Village nel futuro, presentando qualcosa che in Italia ancora è considerata di nicchia, ovvero la scultura urbana e larte in tre dimensioni”.