Etica ed educativa, stratificata oppure cristallizzata. Festival, premi e mostre in programma tra settembre e ottobre indagano la fotografia in ogni sua sfaccettatura, umana e ambientale, digitale e analogica. Persino scolastica

Potente, immediata, narrativa. La fotografia ha un impatto visivo che trascende tempi e tecniche. Cattura lattenzione, e riesce a mantenerla, cosa per niente scontata in questi tempi dettati da scroll distratti.

Diviene quindi strumento di indagine, per cristallizzare i momenti e indurre riflessioni, sia etiche che ambientali. Ma fa ancora di più: va a scuola, sale in cattedra, o meglio, si siede tra i banchi con gli studenti, per raccontare storie speciali, mentre educa allimmagine, coinvolgendoli.

Abbiamo selezionato due festival e una mostra in programma tra settembre e ottobre che si dispiegano in tempi lenti per aprire visioni ampie.

Festival della Fotografia Etica a Lodi, in Lombardia

Dal 24 settembre al 23 ottobre, Lodi torna a raccontare il mondo attraverso il Festival della Fotografia Etica. Un mondo in continuo e veloce cambiamento di cui la fotografia congela il momento e aiuta a capire. Ad aprire finestre su situazioni e storie spesso sconosciute, saranno quasi 100 fotografi da ogni parte del pianeta con oltre 20 mostre per coinvolgere il pubblico attraverso progetti inediti, esposti in spazi allaperto e in prestigiose location della città.

La fotografia congela il momento e aiuta a capire

Un festival che vuole amplificare la visibilità di storie speciali, emozionanti e necessarie. Cuore espositivo rimane il World Report Award - Documenting Humanity. Visitabili a Palazzo Barni tutte e cinque le sezioni che lo compongono, con i relativi vincitori. Come il tedesco Valentin Goppel si è aggiudicato la categoria Student con il lavoro Between the Years, la storia della gioventù tedesca durante il periodo della pandemia.

Storie speciali, emozionati e necessarie

Tra le altre iniziative, lo Spazio No Profit nel chiostro dellex ospedale Gorini espone tre fotografi, tra cui Sebastian Gil Miranda che, per l’organizzazione Na Ponta dos Pés, presenta Ballet against Bullets, progetto che mira a favorire l’empowerment delle bambine, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e trasformazione sociale attraverso la danza e altre attività educative artistiche, culturali e sportive.

Le vite degli altri

Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani, proporrà sei interessanti focus fotografici. Come quello del francese Thomas Morel-Fort che in Donna, a Filipina Life of Sacrifice cattura le vite dei lavoratori filippini senza documenti impiegati presso le case di persone abbienti a Parigi e in Costa Azzurra, oppure quello della canadese Barbara Davidson che in Valeries and Henry: Unhoused but Unbroken racconta la storia di due dei 65.000 senzatetto di Los Angeles.

Merita una menzione a sé il curioso e attualissimo progetto del cinese Xiangyu Long che con TikTok in Kham intende svelare come un video di sette secondi caricato su TikTok ha trasformato un pastore di yak del Tibet in una celebrità online nel giro di una notte producendo un impatto profondo sul suo villaggio natale.

Si Fest a Savignano sul Rubicone, in Emilia-Romagna

Dal 9 all’11 settembre e nei weekend del 17-18 settembre e 1-2 ottobre torna Si Fest, il festival di fotografia di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), quest’anno sotto la direzione artistica di Alex Majoli.

In un mondo sempre più inondato di fotografie, Si Fest cerca di mettere ordine al caos puntando tutto sull’educazione all’immagine delle nuove generazioni.

Educazione all’immagine

Nei mesi scorsi, quest’edizione del festival – intitolata Asinelli solitari, con una citazione da Il caos di Pier Paolo Pasolini – si è spostata in classe organizzando iniziative specifiche per gli studenti di Savignano sul Rubicone. Ora gli stessi ambienti scolastici sono al centro del percorso espositivo, con una serie di mostre allestite fra le scuole elementari e le medie del territorio, pensando in primo luogo agli studenti e ai loro insegnanti.

Riportati fra banchi e lavagne, anche i visitatori del festival sono invitati a ragionare con gli schemi mentali degli studenti. Scienze, matematica, storia… ogni mostra è associata a una materia diversa, in un percorso espositivo sperimentale. Persino il catalogo del festival è concepito come un album/diario scolastico.

Come a scuola: per ogni mostra una materia...

Se la mostra di scienze è dedicata a Morire di classe, storico fotolibro con cui Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin hanno dato slancio alla campagna di Franco Basaglia per la chiusura dei manicomi, per la biologia, la geografia e la religione, il campo di indagine si allarga al linguaggio video con Nsenene di Michele Sibiloni, reportage sulla caccia alle cavallette in Uganda.

... ma non solo

Oltre al percorso espositivo di Alex Majoli, il festival propone come anche mostre selezionate tramite concorso ed esposizioni d’archivio. Come Luca Meola che racconta la storia di Cracolândia, enorme piazza di spaccio nel cuore di San Paolo, in Brasile, e Ilaria Sagaria che in Piena di grazia celebra il corpo femminile, combattuto fra tormento ed estasi.

Marcello Vigoni a Pietrasanta, in Toscana

La personale Marcello Vigoni. Multiverso, dal 10 al 30 settembre 2022 alla galleria Laura Tartarelli Contemporary Art di Pietrasanta (Lucca), presenta una selezione di 17 fotografie in bianco e nero in formato quadrato che mettono su carta lo scontro tra uomo e natura attraverso la giustapposizione tra paesaggi naturali e panorami urbani.

Giustapposizione, tempi lenti e doppia visione

Negli scatti di Vigoni l’elemento naturale appare in procinto di scomparire, sopraffatto dall’elemento artificiale che lo costringe e lo razionalizza.

Per ottenere questa doppia visione, in cui un paesaggio sfuma nell’altro, Vigoni lavora con la fotografia analogica e con la tecnica della doppia esposizione, eleggendola a sua cifra espressiva distintiva.

La stampa in bianco e nero in camera oscura e il tempo lento della riflessione che questa comporta sono interpretati come espressioni fondamentali del lavoro.

L’analogico consente il ripensamento

Ogni scelta tecnica e formale deriva da un accurato studio. “Che il colore rappresenti la realtà mentre il bianco e nero serva a interpretarla è l’ovvio punto di partenza ma è bene soffermarsi su altri aspetti”, spiega Marcello Vigoni. Come il formato quadrato, per esempio, che induce l’osservatore a un approccio più meditativo che meglio si confà a un paesaggio, o l’uso dell’analogico, strumentale alla possibilità di un ripensamento che il digitale non consente.

Il medium fotografico per dar vita a una realtà altra

Attraverso la conoscenza profonda e l’uso sapiente delle opportunità offerte dallo strumento fotografico, l’autore associa una pratica classica a un linguaggio marcatamente contemporaneo utilizzando il medium fotografico per dare vita a una propria realtà piuttosto che a una sua mera riproduzione. Ed è a questo aspetto che fa riferimento il titolo della mostra, Multiverso, termine utilizzato in fisica teorica per indicare la possibilità di universi coesistenti.